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inserita il 04/07/2009 - da: LUCA SCIACCHITANO
La notizie è ufficale già da qualche tempo: l’aeroporto di Trapani quest’anno punta al milione di passeggeri in entrata ed in uscita. E’ un bellissimo risultato di cui bisogna dare atto all’amministratore dello scalo, Salvatore Ombra. La notizia più interessante però è che molti di questi passeggeri sostano a Trapani per un solo giorno oppure non sostano affatto ma si recano subito verso altre località della Sicilia “sfruttando” l’aeroporto ed i relativi voli low cost offerti da Ryanair.
Dico che si tratta di una notizia interessante proprio perché ci permette di fare alcuni ragionamenti sulla base di informazioni acquisite. Intanto vediamo quanto costano ai trapanesi questo milione di passeggeri. Non ho fonti attendibili ma credo si parli di 3 euro a passeggero che l’Airgest pagherebbe a Ryanair; questo significa che, quest’anno, la collettività dovrebbe pagare 3 milioni di euro a Ryanair e, secondo il mio modesto parere, il gioco potrebbe valere la candela.
Dico “potrebbe” perché, se riconosco ad Ombra di aver fatto un ottimo lavoro a portare un milione di passeggeri sul suolo trapanese (o marsalese, vista l’ubicazione dello scalo) devo puntare il mio focus sull’istituzione Provincia affinchè i futuri “milioni” di passeggeri spendano, su suolo trapanese, almeno 3 euro (un caffè ed un panino), per lo meno per recuperare i costi sostenuti dalla collettività.
Ovviamente la mia è una provocazione (le cose sono più complesse di come descritte nel paragrafo sovrastante) ma apre la porta ad un ragionamento serio che comporta una promozione del “prodotto Trapani” nei luoghi e nei tempi di questi potenziali viaggiatori Low Cost affinchè conoscano, sentano parlare e decidano Trapani. Magari anche come meta di passaggio, sostando 2-3 giorni.
Perché? Bhe, è ovvio, ma avolte bisogna ribadire le ovvietà. Se, in un’ipotesi accademica, ognuno di questi passeggeri comprasse 1 euro di tazzina di caffè a testa, avremmo sul territorio, generato direttamente o indirettamente dall’aeroporto, 1 milione di euro in più. Qualcuno mi obietterà che così si arricchisce solo il proprietario del bar dell’aeroporto (qui preso a mero titolo di esempio). E invece non è così. Perché per fare 1 milione di caffè servirà sicuramente 1 addetto in più. Questo già significa posti di lavoro. Il barista, con 1 milione di euro potrebbe decidere di comprare l’auto nuova o farsi ristrutturare la casa. Il rivenditore di auto o il muratore, potrebbe decidere di andare a cena fuori, il ristoratore, con i soldi del muratore, dati dal barista, dati dal turista, potrebbe decidere di comprare un paio di pantaloni nuovi e così via a catena… 1 milione di euro, partendo dal barista dell’aeroporto si diffonderebbero, a catena, all’interno dell’economia trapanese. E, man mano che l’economia cresce e la domanda diventa sempre maggiore, ecco che necessitano nuove attività commerciali, nuovi addetti, nuovi commessi. Ripeto, discorso tutto sommato logico e banale, ma a volte ripetere le banalità aiuta a focalizzare le priorità.
Per questo, io credo, il compito delle istituzioni sia quello di trovare modi affinchè il turista rimanga sempre più a lungo nel nostro territorio, possibilmente agevolandolo nell’esplorazione, curando maggiormente i luoghi storici e paesaggistici e fornendo uno scheletro basilare di infrastrutture: marciapiedi, pulizia spiagge, piste ciclabili, sentieri per trekking etc. etc. Inoltre, bisognerebbe attirare nuove utenze facendo conoscere Trapani e generando la richiesta turistica. Come illustrato brillantemente da Natale salvo, qualche giorno fa sul sito IVDtrapani.it, bisognerebbe “catturare” il turista prima ancora che parta, anzi, prima ancora che decida la sua prossima meta turistica facendo inserzioni nei luoghi (fisici o virtuali) che il turista frequenta nel formare la propria decisione turistica.
Ma quanto detto poco sopra risulterà inutile e si sprecheranno centinaia di migliaia di euro della collettività se, a monte, non si progetterà il territorio rendendolo “friendly”: accessibile e ben curato.
Inutile fare arrivare a Trapani milioni di turisti se poi ci si trova davanti un’economia turistica sottodimensionata (se non, addirittura abbandonata).
Il sindaco di Trapani ha fatto tanto per il centro storico tanto che qualcuno lo definisce “il suo salotto”. Io consiglio al sindaco (se accetta consigli) di spostare il proprio “salotto” in tutta la zona costiera di Trapani e rendere dei gioielli tutte le zone costiere, da Marausa a Pizzolungo. E così tutte le amministrazioni della provincia. Pulire le coste, creare il minimo infrastrutturale affinchè il turista non si senta “non deserto dei Tartari”: marciapiedi, fontanelle, parcheggi, segnali stradali, strade asfaltate o per lo meno curate.
Se creiamo le basi, poi i cittadini faranno il resto aprendo attività: bar, ristoranti, b&b, negozi di articoli da mare etc etc.
Certo, potremmo sfruttare le miniere d’oro (che non abbiamo), potremmo estrarre il petrolio (che non abbiamo). Ma secondo me dobbiamo metabolizzare il fatto che viviamo in un territorio stupendo che, con un minimo di cura, può diventare una fonte di ricchezza per tutti i cittadini. E il compito delle amministrazioni è, appunto, rendere facile ai cittadini il poter cominciare attività turistiche e, dall’altro lato, tutelare i turisti dalle truffe dei soliti furbi (ma questa è un’altra storia che merita un altro approfondimento).
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