inserita il 28/05/2012 - da: LUCA SCIACCHITANO
Ieri su facebook qualcuno parlava di "rivoluzioni" (nello specifico quella tunisina) così che qualun altro rispondesse che la rivoluzione Tunisina è stata una rivoluzione gattopardiana (cambiare tutto per non cambiare niente).
Ma, mi chiedo io, esistono rivoluzioni non gattopardiane? Non si è sempre combattuto per sostituire una dittatura con un'altra (anche se camuffata)?
Ci siamo liberati dei fascisti, è vero. Ora siamo un popolo libero. Ma quanti di voi sono veramente liberi di decidere che questa tassa qui è ingiusta e non la vuole pagare? Quanti di voi sono veramente liberi di decidere di edificare una casa, magari in un proprio terreno.
Ci sono le leggi e le leggi non sono sempre giuste. E se le leggi non sono giuste, le devi rispettare lo stesso. E se non le rispetti ti portano via la casa, le proprietà, perfino la libertà. Non parlo di omicidi o di reati socialmente pericolosi. Parlo di quello che non ha i soldi per pagare le tasse, arriva lo Stato e gli pignora la casa.
Sapeto come le vedo io (più o meno) le dinamiche delle rivoluzioni?
Che il problema eventualmente non è cambiare la fanghiglia attualmente al potere. Per quello basta aspettare una ventina d'anni e moriranno di morte naturale. Il problema è decidere quale fanghiglia deve andre a sostituire quella esistente.
Qualcuno, nel post di Facebook citava Bersani quali male della sinistra. Forse si dimentica che Bersani è il leader eletto dalla primarie in un consesso democratico. Consesso democratico che si è svolto all'interno del partito della sinistra che allo stato attuale è quello che (democraticamente) prende più voti nell'area del centro sinistra. Quindi, a meno che non si abbiano in mente azioni dittatoriali e colpi di mano violenti, la democrazia della sinistra ha scelto il proprio leader.
A chi non è mai stato in un partito o in gruppo politico, consiglio di farsi un annetto e poi scoprirà come l'ineluttabilità dei fatti sia che un leader, con uno stuolo di sbandieratori, detta la legge e sfrutta i propri consensi per consessi "altamente democratici" dove impone ai propri seguaci di votare quello che dice lui. (quando non ci sono veri e propri diktakt dall'alto). Per mantenere questo stuolo di sbandieratori, il leader deve distribuire piaceri e promesse (quasi sempre di natura lavorativa, economica o di prestigio) non basate sul merito ma sull'aiuto apportato al leader. Gli sbandieratori, a loro volta, detengono dei piccoli bacini di consensi a volte mantenuti utilizzando parole di facciata come "bene comune", "diritti per tutti" etc. Ecco, quelli che si bevono tutte queste stronzate e poi sono i primi a morire, sono "i soldatini". A questo leader, a volte si contrappone un antagonista aspirante leader, anch'egli con le stesse ambizioni e la stessa avidità del suo antagonista. anch'egli con lo stuolo di sbandieratori premiati non per merito ma per fedeltà ed efficacia. Se l'antagonista ha un seguito viene accettato con malcelata pazienza nel gruppo. Se l'antagonista è isolato, oppure potenzialmente potrà avare un seguito (ma ancora non ce l'ha) presto o tardi verrà espulso dal gruppo per "incompatibilità".
Scusatemi se faccio il riassunto delle dinamiche dei gruppi, ma è necessario per riuscire ad incasellare la "rivoluzione" all'interno di questi schemi.
Quindi, tu cosa vuole essere? Il leader che deve mentire, imbrogliare ed inciuciare per mantenere il suo status? Il leccaculo con il piccolo bacino di voti che aspetta che il padrone butti un osso sotto il tavolo per rosicchiarlo insieme agli altri? Un soldatino che si lancia contro i nemici gridando "pace e giustizia" e poi lascia a casa una vedova e degli orfani affamati e disperati?
|