inserita il 07/12/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
Io apprezzo le provocazioni. Quelle intelligenti, quelli "borderline" quelle che hanno il potere di fare riflettere chi ancora è in grado di riflettere.
La lettera di tal Romano Romanino inviata a Matteo Messina Denaro è uno schiaffo in faccia ad uno stato che si è reso più latitante dello stesso boss mafioso. (se mi si perdona la provocazione sulla provocazione).
Infatti, da indipendente e libero pensatore, ho sempre ritenuto che la migliore forma di governo sia quella che fa vivere bene il governato. Preferisco una dittatura dove tutti si viva bene piuttosto che una democrazia che vessa il cittadino.
Anche perchè, si fa presto a dire democrazia quando poi nella realtà, tutto si riduce ad una delega data in 5 minuti, mettendo una crocetta scegliendo il partito meno ladro, meno corrotto, oppure del cugino, oppure del datore di lavoro che altrimenti ti licenzia, oppure in cambio di qualche spicciolo, oppure del vicino di casa o dell'amico dell'amico.
Una democrazia dove amministrare diventa un business, uno stipendio facile, un modo per impostare il figlio o il nipote sulle spalle economiche ed amministrative dei cittadini. Cittadini COGLIONI, che infatti poi votano l'amico ed il parente anche se non gli affiderebbero l'amministrazione del proprio condominio. Eppure gli affidano l'amministrazione della città: i coglioni!
Bella questa democrazia! Una democrazia malata che infatti ci ha portato Berlusconi che, democraticamente e dentro il solco della costituzione, si è fatto bellamente i fatti propri per 15 anni e ci ha portato sull'orlo del fallimento.
La stessa democrazia che ha permesso l'esistenza di una sinistra senza spina dorsale, legata per ideologia a vecchi concetti che però, nel mondo moderno e globalizzato non trovano applicazione e quindi una sinistra costretta a dover stare zitta per non rivelare il suo anacronismo: il suo non essere più attuale.
Una democrazia che, quando la politica ha fallito, ha incaricato (sempre nel solco della costituzione) dei tecnici, non eletti da nessuno, ma che alla fine risultano più apprezzati di coloro che sono stati eletti in maniera democratica.
Ma alla fine della festa, a me cittadino poco importa se sia democrazia, governo dei saggi, dittatura, regno o governo mafioso. A me cittadino interessa avere un lavoro, dei soldi da poter spendere in serenità, una casa, dei servizi essenziali (acqua, riscaldamento, sanità, educazione) e se queste certezze me le da' un governo italiano eletto democraticamente, ben venga. Ma se domani la Francia dovesse invaderci e garantirci questi servizi, non è che piangerei e lotterei per la "libertà perduta". In questo contesto si colloca la provocazione di Romano Romanino: se lo stato (con la minuscola) non è in grado di darmi dignità, vediamo se ci riesce l'anti-stato. Il ragionamento, altamente edonistico, non fa una grinza ed è un ragionamento che in moltissimi fanno ma che non si dice perchè "non sta bene"...
Tutti a difendere lo Stato e la Democrazia. Ma non ci si rende conto che si difende uno Stato ed una Democrazia IDEALIZZATA: si difende un concetto, un qualcosa che non esiste come la Padania! Perchè nella realtà, lo stato che si sta difendendo è uno stato che ha fatto bagordi per 50 anni e che ora chiede il conto alle nuove generazioni. Uno stato che non ci manda l'acqua a casa e che lascia la spazzatura in mezzo alle nostre strade ogni santa mattina. Uno stato che ci chiude l'aeroporto dall'oggi al domani. Lo stato che non interviene sulle questioni lavorative per esempio del cantiere, per esempio degli ex di Multimedia Planet, alla Redax, alla Midial, alla Coop, da Migliore. Uno stato che in nome di "equità e sviluppo" aumenta le tasse e pagano sempre i soliti poveracci tra lacrime di coccodrillo di ministri milionari.
Insomma, uno stato nemico. Uno stato che, come lo sheriffo di Nothingam, si presenta solo quando è ora di spremere il cittadino con reddito medio-basso ed il resto del tempo è impegnato a sprecare quei soldi.
Allora non ha senso difendere lo stato. Ha più senso, forse demolirlo, e ricreare un qualcosa di nuovo perchè questo (insieme a tante altre cose del secolo scorso) è obsoleto, lento ed inefficiente.
Va quindi rimodernato, ma non solo nelle sue componenti strutturali. Va rimodernato il concetto stesso di stato, sudditanza e democrazia.
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