inserita il 22/10/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
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La Provincia, in questi giorni, dovrà iniziare a decidere come destinare i 10 milioni di euro in arrivo dall'emendamento 4.0.300 a firma D'Alì che recita testualmente "Art. 4-bis. (Misure di sostegno e di rilancio dei settori dell'economia locale interessati da limitazioni imposte da attività operative ex Risoluzione ONU n. 1973) 1. La dotazione del fondo da ripartire di cui all'articolo 2, comma 616, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, per la quota parte relativa ai proventi per l'anno 2011 delle addizionali di cui all'articolo 2, comma 11, lettera a), della legge n. 350 del 24 dicembre 2003 e successive modificazioni, e comunque nel limite di euro 10 milioni, è destinata all'adozione di misure di sostegno e di rilancio dei settori dell'economia delle province interessate da ingenti danni a seguito delle limitazioni imposte dalle attività operative militari ex Risoluzione ONU n. 1973 che hanno inciso sulla operatività degli scali aeroportuali civili. . 2. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottato su proposta dei Ministeri dell'economia e delle finanze, dell'Interno, della Difesa e delle infrastrutture e dei Trasporti, sentite le province interessate, si provvede, entro sessanta giorni dalla entrata in vigore della presente legge, alla individuazione degli interventi da attuare in riferimento al comma 1. 3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio. "
Qualche giorno fa avevo sentito dire che l'emendamento prevedeva che i 10 milioni di euro avrebbero dovuto essere impegnati per i soli fini pubblicitari. Andando a leggere l'emendamento approvato, tratto dal resoconto stenografico del Senato (a meno che non ci siano modifiche successive, ma non mi risulta), non esiste una destinazione specifica per i 10 milioni.
E' vero che, per esempio, l'emendamento 4.0.4 sempre del Senatore D'Alì (successivamente ritirato) voleva dividere in capitoli di spesa questi soldi, ma essendo stato ritirato, non ci interessa.
Quello che interessa è che i 10 milioni di euro sono destinati all'adozione di misure di sostegno e di rilancio.
E quale miglior modo di rilanciare l'economia turistica se non quello di creare una zona industriale turistica totalmente nuova partendo da 0? Creare nuove occasioni lavorative, nuova economia, nuove opportunità da aggiungere a quelle già esistenti?
Questa nuova occasione, come già scritto in passato si chiama Marausa Lido e, come già scritto in passato, Marausa Lido sarebbe il sogno per qualsiasi zona turistica ma, a quanto pare, non per Trapani.
Infatti, il turismo prevalente nel settore della Sicilia Occidentale è quello di natura balneare e Marausa Lido, per lo meno... ha il mare che gli conferisce intanto un punto nella scala.
Ma Marausa Lido è a 5 minuti dall'aeroporto di Trapani la qual cosa, anche se fosse una discarica, le concede un altro punto nella scala delle opportunità.
Marausa Lido è alla fine dell'autostrada quindi raggiungibile via gomma ed è attraversata da ben 3 fermate ferroviarie semmai nel futuro si decidesse di collegare l'aeroporto alla tratta ferroviaria Trapani-Marsala: altri punti nella scala delle opportunità.
Infine, Marausa Lido sta a Favignana come Makari e Castelluzzo stanno a San Vito Lo Capo potendo attirare turismo "per vicinanza".
E' ovvio che Marausa Lido, sfregiata così come lo è adesso (clicca qui per le foto) può attirare solo i topi e gli scarafaggi, ma immaginiamo che si realizzino dei frangiflutti come quelli della foto (anzi immaginate che la foto si riferisca proprio a Marausa Lido) con ripascimento sabbioso creando una spiaggia continua che vada dalla Torre di Mezzo fino alla spiaggia libera(Clicca sulla foto in alto per ingrandire).
Immaginate che venga rifatta la passeggiata con materiali idrocompatibili, per esempio il calcestruzzo, prevedendo apposite caditoie per far defluire l'acqua verso il mare.
Immaginate scivoli che ogni 10 metri consentano alle persone (anche agli invalidi) di poter accedere a questa spiaggia sabbiosa.
Immaginate un sistema viario che faccia entrare le auto in un senso unico dalla torre verso la spiaggia e poi le faccia defluire girando attorno al paesino in una sorta di anello viario.
Immaginate che il comune e la provincia, in ambito turistico inizino a promuovere questa località (per esempio alla BIT) ed i turisti inizino a venire.
Ebbene si creerebbe domanda e gli imprenditori potrebbero fare la loro parte mettendo l'offerta, ovvero le strutture private. Nel frattempo si potrebbe lavorare ad una ridefinizione della tavola del piano regolatore, attualmente in ri-studio ma, che consente, secondo la determina dirigenziale n. 209 del 18/05/2011, al punto 4 di poter intervenire secondo ai sensi dell'art. 20 della L.R. n. 71/1978 alle lettere a), b) e c).
E cosa dicono le lettere a), b) e c) di quella legge regionale? Dicono che sono consentite, sugli immobili esistenti, interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento. Quindi sistemare la propria casa per accogliere i turisti si può. Così come si può comprare una casa (i prezzi per adesso sono ai minimi) con la certezza di poterla ristrutturare e sistemare.
E questo apettando il nuovo studio della tavola che può avvenire fra 30 giorni così come può avvenire fra 30 anni... tutto dipende da quanto interesse c'è sulla zona e da come si può fare pressione per sollecitare l'ufficio tecnico del comune.
Il problema è che per sistemare Marausa Lido ci vogliono soldi. Ma i soldi stanno arrivando e non servono nemmeno tutti ma solo una piccola parte. Ma con questa piccola parte potrebbe essere possibile creare le basi per creare una zona industriale turistica nuova con tutti i benefici che questo comporterebbe per tutti gli attori in gioco: 1) Cittadini che potrebbero lavorare o inventarsi un nuovo lavoro 2) Comune che assimilerebbe l'extra gettito fiscale derivante dalle nuove attività commerciali 3) Aziende (edili, arredamento etc) che risponderebbero alla richiesta degli operatori di ristrutturare quanto esistente 4) Provincia che avrebbe un pacco nuovo di appalti da poter distribuire, oltre, ovviamente al fatto di poter dire "questo lo abbiamo fatto noi" o, ancora meglio, "abbiamo iniziato un lavoro a cavallo delle elezioni, se non ci votate non sappiamo se verrà finito".
Insomma, alla fine ci guadagnamo tutti e potremmo aggiungere, all'economia turistica della provincia di Trapani, una bella percentuale di presenze/economia creata dal nulla.
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