inserita il 10/10/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
EDIT: Premessa... questo articolo non vuole essere un attacco ma solo una riflessione personale. Dalle mie riflessioni personali non credo che dipenda la vita di nessuno nè la riuscita o meno di qualsiasi iniziativa che, se fatta bene e con criterio, travalica le mie perplessità di MERITO. Di contro, questo articolo può essere uno spunto di riflessione e di dibattito. Iniziamo intanto ad analizzare se io stia dicendo fesserie oppure se una logica ed un fondo di verità in quello che scrivo, c'è.
Se si arriva alla prima conclusione, fine della festa, si vada avanti. Se invece si arriva alla seconda conclusione, ne può nascere un dibattito interessante sulla questione "associazione di cittadini con scopo comune".
Fermo restando la doverosa specificazione che rispetto e plaudo il lavoro e l'impegno fin qui profuso dagli organizzatori dell'associazione e degli eventi legati alla stessa. Si sono sbattuti e gli va riconosciuto il merito di avere iniziato un qualcosa che potrebbe essere ancora in divenire.
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Oggi c'è stata la presentazione dell'associazione Turismo e Territorio che si è svolta presso il palazzo Riccio di Morana.
Devo fare una premessa, ovvero che io credo fortemente che l'associazionismo fra soggetti con lo stesso scopo sia un valore aggiunto che vada coltivato e promosso. In questo senso, ben venga un'associazione che cerchi di indirizzare le amministrazioni verso i reali interessi del settore.
Infatti, molto spesso noi abbiamo delegato i nostri interessi ai politici illudendoci che l'interesse del politico coincidesse con il nostro interesse. Purtroppo non è così. Il politico, così come un operatore turistico, ha i propri personali interessi e laddove l'operatore turistico ha l'interesse ad incrementare le proprie visite, e quindi i propri guadagni, il politico ha interesse ad incrementare il proprio consenso e quindi i propri voti.
A volte i due interessi portano alle stesse soluzioni, ma a volte i due interessi non coincidono ed ecco che la politica comincia a volteggiare attorno alla poltrona del presidente Ombra per puri interessi personalistici e clientelari piuttosto che per motivi legati agli interessi degli operatori turistici. Infatti, le parole di Russo non lasciano adito a nessun dubbio "Russo suggerirà al proprio partito di chiedere la presidenza dell’Airgest in quota PDL". Non per meriti o demeriti o su dei piani operativi migliori o peggiori. Semplicemente... in quota PdL. Anche se si dovesse mettere un cavallo alla presidenza dell'Airgest, l'importante è che quel cavallo abbia la tessera del PdL.
In questo contesto diventa quindi indispensabile che si crei un'associazione degli operatori turistici con 200-300 iscritti (ovvero, tra moglie, figli e conoscenti circa un migliaio di voti alle elezioni) che spieghino a Russo (o chi per lui) come sia facile perdere consenso se si toccano i tasti sbagliati.
E quindi, pieno di aspettative mi reco al luogo dell'incontro portandomi dietro lo statuto, alcuni documenti operativi, con alcune precisazioni, richieste e domande di natura molto pragmatica e poco filosofica: dove ci si incontra, quando ci si incontra, come avvengono i processi decisionali etc. Per esempio, per andare nel concreto, ero curioso di sapere, parlando con altri operatori, se fosse stato il caso o meno di indire una manifestazione entro la fine di ottobre, per chiedere alla Difesa di liberare un paio di piazzole così come richiesto da Salvatore Ombra.
E invece, arrivato lì, mi trovo davanti ad una situazione che è emblematica di come funzionino le cose dalle nostre parti.
Infatti (se trovo la foto ve la pubblico), sul palco di un evento che avrebbe dovuto presentare un'associazione turistica (o movimento) agli operatori turistici mi trovo schierati, non gli operatori turistici ma tutta la politica in fila.
All'inizio sul palco c'era il portavoce del movimento insieme a Cettina Spataro (assessore provinciale turismo), Mimmo Turano (presidente Provincia) ed il presidente dell'Airgest Salvatore Ombra. Dopo circa una mezz’oretta, Salvatore Ombra si scusa e se ne va ed arriva il Senatore D'Alì ed il portavoce dell'associazione lascia la propria sedia al Senatore (per rispetto istituzionale) con il risultato che sul palco, al centro dell'attenzione, nei luoghi delle decisioni, e sotto il logo Turismo e Territorio sono scomparsi gli operatori turistici ma ci sono solo i politici con i loro interessi che, come detto sopra, non per forza coincidono con quelli degli operatori.
Eppure io ero andato alla presentazione dell'evento per parlare dell'associazione, di come possiamo rapportarci fra noi, delle regole comuni dell'associazione, di come superare intanto i conflitti che esistono fra gli operatori, per esempio adottando un codice di comportamento comune. Parlare di problematiche ed iniziative da intraprendere nel breve, medio e lungo periodo.
Invece mi trovo davanti ad una conferenza stampa dove di pragmatico c'è poco ma di propaganda ce n'è molta.
Infatti, l'intervento più importante, secondo il mio punto di vista, è stato quello di Salvatore Ombra che ha sottolineato per l'ennesima volta, con forza, come la situazione dell'aeroporto sia seria. Il problema è che, nessuno, nè prima, nè dopo, ha dato seguito alle questioni sollevate da Ombra e, sia prima che dopo, hanno continuato a parlare di destagionalizzazione, incoming, marketing turistico, come se il problema dell'aeroporto, quello più pratico e pragmatico, non esistesse.
Cosa penso allora io? Io penso che un'associazione di cittadini con uno scopo comune sia necessaria. Che sia questa o un'altra poco importa. Può anche chiamarsi Turismo e Territorio oppure Pinco Pallino, non è questo il punto. Il punto è che bisogna riempire questa associazione di contenuti operativi e per avere forza propulsiva bisogna coinvolgere gli operatori ed avere numeri. Ma per avere numeri non basta un pò di fumo e l’auto-certificazione di dire di rappresentare I PRINCIPALI fornitori di servizi turistici nel trapanese. Perchè per fare numeri, non puoi dire agli operatori che loro non rappresentano I PRINCIPALI fornitori di servizi. Altrimenti si rischia che gli altri fornitori (i secondari, quelli non principali) si risentano e non partecipino con danno di tutti. Allora bisogna trattare gli operatori da pari a pari. Più che nella pomposa aula dei palazzi della Provincia, bisogna invitare gli operatori in una pizzeria, senza politici e senza passerelle, ed iniziare a parlare dei dubbi che abbiamo, innanzitutto, fra noi operatori cercando di trovare regole condivise che tutelino tutti gli operatori, anche quelli più diffidenti e dando, anche agli operatori più diffidenti, la possibilità di poter essere parte attiva delle decisioni e garantire loro che esistono gli strumenti affinchè 1 valga 1. E se questi strumenti non sono previsti dallo statuto, discutere con i diffidenti e creare o modificare gli strumenti esistenti affinchè ciascun operatore, dal Relais a 5 stelle al B&B da 2 stanze, si senta parte attiva del movimento e si senta rappresentato e non sfruttato.
E' un discorso lungo e complesso che avrò piacere di sviluppare eventualmente in un secondo momento. Per adesso consiglio (non richiesto) all'associazione T.&.T. di uscire dai palazzi della politica ed entrare direttamente nelle case degli operatori. Quando insieme a tutti gli operatori e con il supporto di tutti gli operatori, si concretizzerà un progetto, un'idea, una proposta, un'iniziativa, ecco che la si porterà alla politica e potremo fare tutti la nostra bella passerella.
Nel frattempo, c’è da liberare una piazzola entro la fine di ottobre altrimenti piangeremo miseria anche quest’estate.
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