AEROPORTO TRAPANI. ALTRI DATI ED UN'IDEA

inserita il 27/09/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO

Nell'articolo di ieri mi sono soffermato ad analizzare i dati invernali ed a porre l'accento sulla montagna di debiti accumulati da Airgest.

Ma con l'estivo come siamo messi?
Anche qui ho sentito una sequela di numeri sparati a casaccio.
Da qualche parte ho perfino letto che i voli GIORNALIERI estivi ipotizzati erano di 60 al giorno.

Innanzitutto, seguendo lo stesso metodo applicato con l'articolo precedente sarebbe interessante capire quanti erano i voli nell'estate del 2010 e confrontarli con quelli di questa estate 2011.
A quel punto capire se gli eventuali 25 voli giornalieri concessi sono pochi, troppi o non cambiano nulla.

Ebbene, sul sito dell'Airgest è possibile scaricare la timetable dell'estate 2010, ovvero quella relativa all'estate quando tutto andava bene, il mondo era roseo, ed il turismo viaggiava "alla grande".
I dati di quell'anno ci dicono che avevamo:
- 37 destinazioni (località)
- 171 voli settimanali
- una media di 24,43 voli giornalieri.

Quest'anno (fonte www.aeroportotrapani.com che sono uguali ai dati airgest ma più facili da consultare) abbiamo i seguenti dati:
- 35 destinazioni (località)
- 143 voli settimanali
- una media di 20,42 voli giornalieri.

E questi dati (quelli relativi al 2011) senza avere nemmeno una piazzola a disposizione. Di contro i dati del 2010 si riferiscono al periodo in cui airgest utilizzava tutte le piazzole disponibili.

Quindi, tutta questa polemica che si sta scatenando la trovo esagerata perchè comunque, con i 25 voli autorizzati dalla Difesa, ammesso e concesso che le operazioni militari continuino fino all'estate prossima, ci sono i margini per riportare l'aeroporto alle condizioni del 2010 e perfino di aumentare qualche tratta.

Dai dati invece, quello che emerge è che forse, più che la carenza dei voli (che hanno influito negativamente) quello che ha maggiormente penalizzato la nostra provincia è la notizia (falsa) che la guerra si stesse combattendo sul nostro territorio ed il rischio di essere bombardati (che perfino qualche trapanese paventava).

Questo, più che la carenza di voli, ha trattenuto i turisti.
Infatti, quelli dentro il settore turistico come lo sono io, sanno perfettamente che le disdette non sono arrivate per la carenza di voli, quanto per la paura della guerra.
Gente che aveva il volo sotto casa ha disdetto ugualmente motivando che non aveva intenzione di passare l'unica vacanza annuale nell'apprensione di dover prendere qualche bomba dritta in mezzo al costume da bagno.

Quest'anno, molto probabilmente, questo problema sarà superato e, con la finestra dei 25 voli, si potrà cercare, seppur in una situazione emergenziale, di ritornare ai numeri del 2010 e magari superarli anche.
Questo, ovviamente nella peggiore delle ipotesi.
Nella migliore, tra qualche settimana catturano Gheddafi e tutto ritorna alla normalità.

Rimane quindi il problema dei debiti che Airgest sta accumulando e che prima o poi la provincia (e quindi noi) dovremo pagare.

Ora...
nel prezzo del biglietto esiste una voce chiamata "tasse aeroportuali".
Tali tasse servono, appunto a far si che i costi di gestione vengano in parte scaricati sui turisti.
La provincia di Trapani ha 2 vantaggi:
- i prezzi degli alloggi (e quindi della vacanza) sono economici;
- Benchè qualcuno l'abbia proposta, per fortuna a Trapani non esiste ancora la tassa di soggiorno per i turisti.

Di contro, l'Airgest paga (se non vado errato) circa 3 milioni l'anno a Ryanair determinando quei famosi "3 euro a passeggero" di cui si vocifera.
Ebbene, non capisco perchè, con 14 milioni di euro di debiti sul groppone, l'Airgest non aumenti di un paio di euro le tasse aeroportuali per ripagare in buona parte questi "3 euro a passeggero".

Capisco che forse non è l'Airgest a determinare l'importo delle tasse ma la stessa compagnia aerea, ma avrà pure voce in capitolo, no?
Se non altro aumentando i costi di Ryanair a 2 euro a passeggero.

Certo, Ryanair potrebbe a questo punto andare via, per 2 euro a passeggero, ma con 3 milioni l'anno siamo sicuri che non esistano altre compagnie low cost pronte a mangiare dal piatto su cui Ryanair si ostina a sputare continuamente?

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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