CONSIDERAZIONI PERSONALI SUGLI ACCORDI DI COALIZIONE ALLE AMMINISTRATIVE

inserita il 12/09/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO

Oggi Facebook è tutto un fermento.
A seguito del dibattito "QUALE ALTERNATIVA ALL'AMMINISTRAZIONE FAZIO", il sempre tempestivo Filippo Salerno ha pubblicato alcuni stralci di video e si sono scatenati i commenti e lo scambio di opinioni tra i vari esponenti del csx trapanese.

Un dibattito confusionario, a mio avviso, che risente ancora troppo del bisogno di ideologia di buona parte del csx.
Una parte che non riesce a focalizzare un mondo che è cambiato e che non trova più i suoi naturali interlocutori nel "popolo di sinistra" che sperimenta gli stessi bisogni e le stesse necessità del popolo di destra.

Infatti, proprio all'interno di uno di questi dibattiti, chiedevo se creare posti di lavoro per quel 30% dei giovani italiani disoccupati sia di destra o di sinistra.
E se l'elettore di sinistra rifiuterà posti di lavoro che provengono dagli sforzi di ammnistrazioni di destra e viceversa.

In un mondo veloce, in cui ieri eri impiegato o operaio (quindi ipoteticamente reattivo alle argomentazioni della sinistra) e domani apri la partita iva in 24 ore e diventi imprenditore (quindi ipoteticamente reattivo alle argomentazioni della destra), come si fa a basare programmi, alleanze e politiche utilizzando ancora il vecchio ed anacronistico bilancino di destra e sinistra?

Nella mia azienda, se devo fare un acoordo commerciale con qualcuno, guardo se la persona è affidabile, se gode di buona reputazione, se è solvibile, se ha una parola: insomma, se devo fare accordi commerciali guardo la sostanza e non i il colore dei capelli.

Alla stessa maniera, sembrerà paradossale ma non lo è, per fare una buona AMMINISTRAZIONE DEL TERRITORIO, devo unirmi con chi sò essere affidabile, serio, di buona reputazione e, possibilmente, parecchio concreto e poco ideologico.
E forse, il sistema della lista civica è quella che meglio rappresenta l'unione degli interessi dei cittadini.

Per carità, i costruttori sono liberi di unirsi tramite accordi che prevedano, come programma, la possibilità di speculare il più possibile.
E' la democrazia baby, ognuno porta avanti i propri interessi e la maggioranza vince.

Ma ciò non toglie, ai cittadini semplici (numericamente molto superiori a qualsiasi lobby economica locale) di potersi unire similmente e rilanciare idee semplici ma che migliorino la vita comune delle famiglie trapanesi.
Anche questa è la democrazia: la lobby delle persone che vogliono finalmente l'acqua in casa 24 ore su 24 e, in nome di questo bisogno si coalizzano (senza guardare a destra o a sinistra) e votano il candidato sindaco che, in maniera convincente e dimostrando la copertura finanziaria ed i tempi di realizzazione, propone di risolvere questo bisogno.

Perchè alla fine, amministrare significa trovare i soldi per qualcosa.
E quel qualcosa deve essere fatto bene, rapidamente e deve dare sollievo o ristoro al maggior numero di persone.
E su questo non esiste destra e sinistra che tengano.

Togliere soldi, per esempio, all'edilizia scolastica per inaugurare una piazza al compianto Peppino Impastato (se parliamo di sx) o Bettino Craxi (se parliamo di dx) è poco concreto e parecchio ideologico e questo, a mio avviso, potrebbe configurare una mala gestione della cosa pubblica fatta con le migliori intenzioni.

Ma con le migliori intenzioni non metti in sicurezza le scuole.
Con le migliori intenzioni non crei posti di lavoro.
Ci vogliono coperture finanziarie e persone serie ed oneste in grado di seguire i lavori e portarli avanti.

E queste persone si trovano sia a destra che a sinistra.
Così come i fannulloni e gli incapaci stanno sia a destra che a sinistra.

Quindi in tutto questo dibattito, non capisco come si possa essere refrattari alle persone in gamba solo perchè fanno parte di uno schieramento che non è il nostro.
Così come altrettanto illogico è pensare che che tutte le persone intelligenti, oneste e capaci si trovino solo in uno schieramento politico e non negli altri.

Secondo me, nell'amministrazione del territorio, proprio per non dare sempre maggiore potere ai baroni dei vari partiti, si dovrebbe iniziare a dire "CON CHI CI STA" e chi non ci stà può continuare a giocare a risiko con le poltrone ed i posti di sotto governo.
Non dimentichiamo che l'astensione viaggia intorno al 40%
Significa che la politica ha stufato ed è ora di concentrarsi sull'amministrazione.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
privacy

powered by First Web - segnalato su www.viveretrapani.it