''SOBRIETÀ'' DISSE IL RE DAL SUO PALAZZO D'ORO

inserita il 16/07/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO

Navigavo su facebook e mi imbatto in questo commento di Antonio di Pietro.

"Noi l'abbiamo detto e proposto: eliminate le Province, abolite i rimborsi elettorali, togliete le auto blu, dimezzate i parlamentari, levate i vitalizi. Bloccate le consulenze, togliete 25mila cda nelle partecipate dagli enti locali, chiudete le rappresentanze delle Regioni all’estero, fate pagare gli evasori fiscali. Hanno scelto un'altra strada, quella di togliere ai cittadini e salvare la Casta."

Non c'è cosa più irritante degli ipocriti che fanno finta di compiere buone azioni.

Il fatto che Antonio di Pietro abbia promosso, per esempio l'abolizione delle province gli fa onore.
Così come gli faccia onore il riproporre a giorni alterni una maggiore sobrietà della politica (taglio stipendi, taglio parlamentare, abolizione vitalizi etc.)

Puntualmente, tocca agli altri il compito di passare da cattivi e non approvare la norma.
Per esempio, nel caso delle province è toccato al PD dover fare la parte del cattivo.

Ma in realtà, tutte queste operazioni da pseudo-rivoluzionari sono solo di facciata.

Come faccio a dirlo?
E' molto semplice: se tu sei convinto che una cosa sia ingiusta o iniqua, semplicemente ... non la fai.

Se IDV pensa che il doppio vitalizio o lo stipendio dei parlamentari (di cui Antonio Di Pietro è uno degli esponenti) sia immorale, ingiusto, iniquo, sproporzionato e chi più ne ha più ne metta, può rifiutarlo.

E se non si fidano a rifiutarlo, possono prenderlo ogni mese, ma devolvere tutta la parte che loro ritengono esagerata ad enti di beneficienza oppure agli stessi bilanci ministeriali.

Di Pietro pensa, dice e propone che i fondi alla ricerca siano troppo pochi?
Contemporaneamente pensa che sia vergognoso che i parlamentari italiani percepiscano gli stipendi più alti d'Europa?

Benissimo, la parte eccedente del suo stipendio può devolverla alla ricerca, donarlo al proprio comune (visto che si lamentano sempre dei tagli agli enti locali), al capitolato della scuola pubblica (visto che si lamentano sempre dei tagli attuati dalla Gelmini).

Oppure, leggete qui:
"Baby pensioni d'oro Tra i pensionati giovani dell' Inpdap c' è anche Antonio Di Pietro, leader dell' Italia dei Valori, che, come scrive Mario Giordano nel suo ultimo libro (Sanguisughe, Mondadori), è andato in pensione come magistrato all' età di 44 anni (oggi ne ha 60) e incassa un assegno da 2.644 euro lordi al mese."

In 14 anni, la baby pensione di Di Pietro è costata alle tasche degli italiani € 444.192. E questo solo per la doppia pensione.
Poi ha percepito tutto il resto: ministro, parlamentare, rimborsi elettorali e tutto il cucuzzaro.

E con lo stuzzicadenti in bocca, la pancia gonfia come un otre, si rivolge ruttando ai suoi commersali biasimandoli per quanto hanno mangiato sulle spalle dei cittadini.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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