inserita il 03/07/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
Oggi andando a fare colazione al bar, mi ritrovo davanti dei volantini riportanti il messaggio che il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, ha inviato al governatore Lombardo relativamente al problema della continua mancanza d'acqua nel territorio comunale (e in tutta la provincia, aggiungo io)
In questo messaggio, con pia illusione, il sindaco di Erice invitava i cittadini a farsi sentire presso la segreteria regionale e, a tal fine, forniva tutti i recapiti necessari: telefono, e-mail, fax etc.
Io non metto in dubbio che uno sparuto numero di "folli", come il sottoscritto possa mandare e-mail, telefonare e quant'altro. Io stesso questa mattina ho re-inviato la mia e-mail anche se, con la consapevolezza, di essere uno dei pochissimi ad averlo fatto.
Di contro conosco i fenomemi di inerzia sociale che spingono il cittadino medio ad aspettare che passi la piena senza fare troppo clamore.
Quindi prendo atto che il sindaco Tranchida è uno dei pochi sindaci della provincia che ha preso atto del problema e ha deciso una linea di condotta sul problema.
Questa linea di condotta, per alcuni sarà giusta per altri sbagliata ... non mi importa per adesso. L'importante è che sia stata presa consapevolezza pubblica che il problema esista e che si stia cercando una strategia per risolverlo.
Ma affidare la risoluzione al libero arbitrio della massa, mi sembra una pura utopia perchè, come sappiamo, la massa tende a restare ferma se non riceve input forti dall'esterno.
Ed è qui che dovrebbero entrare in gioco i movimenti, le associazioni e... i partiti. Su un'idea buona di Tranchida, ovvero fare sentire la propria voce presso gli uffici della regione, i partiti, i movimenti e le associazioni dovrebbero spingere e stimolare i propri iscritti a muoversi in tal senso.
Vincendo le inerzie, dovrebbero scrivere loro stessi le e-mail e ricordare, ogni mattina, di inviarla. Durante il "periodo di sciopero", riuscire a dar qualche cifra sull'adesione per far sì che chi aderisce non si senta una mosca bianca ma parte di un gruppo e quindi non si demotivi ma continui insieme agli altri. Stessa cosa alla fine del "periodo di sciopero" tracciando un bilancio dell'adesione e complimentadosi con i partecipanti per essere stati parte di questa iniziativa.
Però i partiti in questo latitano. Hanno un'idea migliore di quella di Tranchida sul problema dell'acqua? Qual'è? La espongano pubblicamente, ma intanto, l'una cosa non esclude l'altra. Si possono mandare 7 e-mail (1 al giorno) pur pianificando l'ampliamento delle riserve, preparando la richiesta di fondi per la riparazione delle condutture, preparano un progetto di consorzio fra i comuni per la richiesta di fondi per la creazione di un nuovo dissalatore etc.
Ma tutte queste attività, ed altre che in questo momento non conosco, non escludono che ORA E ADESSO è possibile "scioperare" e bloccare la casella e-mail della segreteria della Regione.
Che magari non servirà a far ripartire "magicamente" il dissalatore, ma farà capire alla regione che siamo vivi, incazzati e che siamo in grado di mobilitarci. Oggi con delle e-mail. Domani ... chissà...
Perchè se da una parte ritengo diritto della massa soggiacere al naturale spirito di inerzia sociale, quello che mi preoccupa sono coloro che aspirano ad amministrare il territorio, i partiti ed i loro rappresentati, semmai questa inerzia latente li avesse colpiti.
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