inserita il 23/06/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
Ormai non mi sorprendo più di nulla.
Da quel famoso 14 dicembre 2010, giorno della fiducia al governo Berlusconi, salvato in extremis dai due peones di Italia dei Valori ho maturato una mia personalissima teoria.
Magari sarà strampalata, come di certo non mancheranno di fare notare alcuni affezionati lettori, ma secondo me un fondo di verità c'è.
La foto in alto ritrae la seduta di ieri della camera in cui c'è stato un inedito ed incomprensibile pacato scambio di battute fra Berlusconi e Di Pietro, della durata di 10 minuti.
10 minuti sono tanti.
Soprattutto per uno che chiamava il suo interlocutore "Hitler" e "Stupratore della democrazia".
Ancora più inspiegabile è il successivo intervento di Di Pietro (sempre alla camera) in cui "accarezza" il premier e si scaglia contro i propri alleati.
La mia personale teoria è che Di Pietro senza Berlusconi non è nulla.
Non è nulla perchè non ha programmi, idee e la statura ideologica per portare avanti tali idee.
Ricordiamo che Di Pietro, nel suo piccolo, è quello che ha portato un partito che aveva l'8% ad un simulacro di se stesso con un 4% scarso.
Ed il tutto nel giro di un anno.
Non lo definirei un grande statista a dire il vero.
E quindi tutto vive se anche Berlusconi vive: il parlamento, i rimborsi elettorali, i circoli, i salamallecchi.
Tutto esiste perchè esiste un Berlusconi contro cui indirizzare l'odio delle masse.
Al venire meno di Berlusconi verrebbe meno la ragione stessa di IDV e di DI Pietro.
Una boccata d'ossigeno la potrebbero dare gli alleati (PD e SEL), se considerassero un rapporto paritario con IDV.
Ma Anche lì, Di Pietro è visto più come un estremismo pericoloso (in termini di consensi verso il centro moderato) che un alleato fruttifero ed infatti molto spesso si ipotizza una sua messa al bando a favore dei centristi.
Ed ecco che Di Pietro, si reinventa colloquiale (10 minuti) con "Hitler" detto anche lo "stupratore della democrazia".
Insomma, Francia o Spagna... basta che se magna....
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