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inserita il 08/06/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
Tanto per cambiare il dissalatore di Nubia si è rotto.
Questa volta sembra che si tratti di un guasto ad una valvola nella parte tecnica e, per colpa di una valvola rotta, si lasciano senz'acqua centinaia di migliaia di cittadini.
Che questo avvenga nel 2011 ovvero nel 21° secolo, francamente lo trovo assurdo. O meglio, sarebbe normale nell'Africa sub-sahariana. Ma nell'europa dei finanziamenti e dei fondi per lo sviluppo delle aree sotto sviluppate, avere l'acqua erogata un giorno si ed un giorno no, ed un dissalatore che lascia all'asciutto la Sicilia occidentale perchè si rompe una valvola, lo trovo inconcepibile.
Così come trovo inconcepibile che, chiamando il numero verde di Erice 800 540354 debba sentirmi dire che non possono portarmi l'acqua se non fra un paio di giorni, ovvero quando l'emergenza idrica sarà conclusa. Se fossi maligno potrei pensare che mi si stia spingendo, una volta al mese circa, a "comprare" un'autobotte d'acqua ed il tutto sotto gli occhi del comune, del sindaco e dei vari assessori.
Ma non voglio essere maligno e voglio pensare che si tratti di semplice disorganizzazione e cattiva gestione pertanto faccio presente la cosa a chi di competenza per vedere se questa "telenovela" dell'acqua può trovare una soluzione moderna, in un paese moderno.
E questo ci riporta alla questione del referendum sull'acqua pubblica. Se posso avere l'acqua pulita, potabile, ogni giorno, che sgorga dal rubinetto di casa mia, io sarei disposto a pagare di più anche ad un privato visto che il pubblico (Comune, Provincia e quindi Regione), a guardare i FATTI, non sembra in grado di gestire la cosa in maniera ottimale.
Quindi i casi sono 2: o il pubblico inizia a trattare il bene comune con organizzazione e metodo, oppure, se dobbiamo buttare soldi, comodità, tempo e quant'altro, tanto vale dare il bene in gestione ai privati (senza regimi di monopolio però) e che facciano la gara a chi mi da un servizio migliore ad un prezzo migliore.
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