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inserita il 03/06/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
Essendo il titolare di un network turistico che conta più di 100 inserzionisti, mi trovo in prima fila relativamente alla questione turistica di Trapani e della provincia.
Questo perchè, prima ancora di arrivare sulla nostra bella terra, il turista passa da me e dai miei portali per pianificare il proprio viaggio: come arrivare, dove dormire, dove mangiare, cosa fare.
Ed il tutto viene monitorato da statistiche e contatori che mi danno un quadro della situazione.
Nella foto in alto (cliccare per ingrandire, vi sono i risultati del monitoraggio delle visite sui miei 2 siti più importanti: www.aeroportotrapani.com e www.hotel-trapani.com.
Come si può notare, il sito dell'aeroporto tiene e, anzi, incrementa leggermente le proprie visite (e questo nonostante la diminuizione di alcune tratte e la sospensione di altre come il Bologna-Trapani o l'Ibiza-Trapani). Questo dato riflette, tutto sommato quello divulgato dall'Airgest il mese scorso: c'è un leggero aumento di passeggeri.
Di contro, il sito di prenotazioni, hotel-trapani invece raddoppia gli accessi che, comparati con un raddoppio da parte mia degli investimenti pubblicitari, va interpretato anch'esso come una sostanziale tenuta di questo spicchio del comparto turistico.
Ma allora come innestare questi dati con quelli forniti qualche giorno fa dagli operatori di Favignana (-40% di richieste) e quelli forniti qualche giorno fa dall'Info Point di Palazzo Cavarretta?
Io credo che sia presto per fare un bilancio definitivo e che i dati in mio possesso, debbano essere comparati, a fine stagione, con i dati forniti dagli altri operatori.
Però non vedo il bicchiere così vuoto anzi, vedo segnali interessanti di sostanziale tenuta, se non addirittura, di un potenziale boom quando la questione libica si sarà sistemata. Infatti, se è vero che sia io che l'Airgest registriamo aumenti (loro di passeggeri transitanti, io di visite sul sito) nonostante l'operatività sia dimezzata, se la matematica non è un'opinione, c'è da aumentare, e di gran lunga, il flusso di passeggeri/visitatori/turisti una volta ripristinata la piena operatività.
Inoltre, quello che penso io in base alle richieste di prenotazioni che arrivano dai miei portali, è che ci si stia avviando (se già non ci siamo dentro) verso un turismo di fascia low cost che fa penare gli operatori, per esempio, di località più rinomate come San Vito lo Capo e Favignana e fa gioire invece gli operatori di Castelluzzo e Makari oppure del porto di Trapani (davanti agli imbarchi).
Però, come detto, ancora è presto per fare un'analisi completa che potrà essere fatta solo a ottobre.
...E dopo l'analisi, passiamo all'angolo dei consigli non richiesti. La Provincia di Trapani recentemente ha impiegato (almeno) 30.000 euro per la realizzazione di un portale turistico malfatto e ridondante di cui ho avuto modo di parlare in un precedente articolo e di cui, con tutta propbabilità, avrò modo di riparlarne in futuro.
In tempi di crisi (o presunta tale) del comparto, bisognerebbe puntare alle priorità imminenti e non al contorno. Significa che se il rischio è la mancanza di flussi turistici a causa dell'irrazionale paura per una guerra che non c'è, con 30.000 euro, io, se fossi assessore al turismo (e non lo sono) non avrei di certo realizzato un portale turistico.
Infatti lo scopo del portale turistico è fondamentalmente informativo, non incentivante.
Con 30.000 euro (e anche qualcosina in più) avrei investito in pubblicità (web, cartacea, di settore, televisiva) per chiarire agli italiani che qui non c'è nessuna guerra ed incentivarli a venire a provare, decantando tutti i vantaggi (anche economici) delle nostre terre.
Sicuramente sarebbe stato più utile del portale turistico.
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