CONSIDERAZIONI SUL PORTALE TURISTICO DELLA PROVINCIA

news inserita il 25/05/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO

Pubblico integralmente una nota dell'archeologa Valentina Colli relativamente alla vicenda del nuovo portale turistico della Provincia di Trapani

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Ieri, alla Provincia Regionale di Trapani, è stato presentato il nuovo portale turistico "della" Provincia. Specifico il genitivo, in quanto non è chiaramente l'unico portale di informazione turistica sul territorio. Nè, francamente, il migliore.

Ed è certo che, in tempi oscuri in cui Trapani è stata avvolta dalla nube Libia, col più che parziale arresto dell'areoporto civile e l'installazione della tendopoli a Kinisia, ci sia urgente necessità di un rilancio turistico del territorio. Quindi, ben venga un portale "ufficiale" sulla Provincia. Questo l'incipit, lodando la buona volontà delle Istituzioni.

Epperò, la buona volontà non è sempre sufficiente nè bastevole, soprattutto se parliamo di Enti e Istituzioni che portano avanti dei progetti per il bene della collettività. E con i soldi destinati a questa. La buona volontà è una necessaria base di partenza, purchè non diventi nè fine nè alibi dell'insufficienza del risultato.

Il portale Turistico, è stato presentato dall'Assessore Prov. al Turismo Cettina Spataro come un "progetto nel quale noi (la Provincia, n.d.a.) abbiamo investito tantissimo", e come uno "strumento attraverso il quale presentare al meglio la Provincia [...] attraverso un quadro chiaro e completo, per allettare, emozionare e appassionare quelli che ci vedono come meta turistica".

Ed il portale è molto bello, dinamico, colorato, pieno di contenuti, alcuni anche molto utili. C'è anche un collegamento share a FB, per restare sempre collegati e avere notizie sugli eventi del territorio "in breve".

E poi si arriva ai contenuti. Sarà che io di mestiere faccio l'archeologa, che i Beni Culturali del mio territorio sono sempre stati per me non solo motivo di studio, di vanto e nei quali ho investito il mio futuro. Sarà che io forse sono un filino critica. Ma parto dal presupposto che non tutti i potenziali turisti che visitano il portale siano degli sprovveduti o degli ignoranti. Anzi, la maggior parte di coloro che scelgono il "turismo culturale" non lo sono affatto. Ed invece questi contenuti, non contengono un bel niente. A meno che si possa pensare di dare un quadro storico-artistico di Erice, Mozia, Marsala in 5 righe-non-di-più. E diciamo anche che la corretteza storica delle informazione sarebbe opinabile; e diciamo pure che, anche la forma italiana dove la punteggiatura non è optional ma dà un senso ai discorsi, sarebbe la base da cui partire. Se mi metto nei panni del turista che accede al portale non conoscendo un bel niente della nostra Provincia, l'idea che mi faccio è che si voglia "vendere" più di quel che in realtà si possiede. Ed è chiaramente tutto l'opposto.

Allordunque, mi sono permessa di far notare questa carenza sulla pagina Fb del portale (dove per altro, almeno fino a ieri, il "moderatore" ufficiale sembrava essere il Senatore D'Alì, i quali interventi sono avvallati e giustificati dagll'amministratore ufficiale, in qualità della carica istituzionale del primo.... mah!). Mi risponde, gentile ma piccato, il responsabile del Portale Turistico, dott. Antonio Bambina. Il dott. Bambina mi spiega, in breve, che tra la velocità di messa in rete del portale e la qualità dei contents, si è preferita la prima, proprio al fine di stimolare maggiori movimenti turistici. E comunque, si demanda al tempo e ai Comuni facenti parte della rete territoriale, il miglioramento dei contenuti medesimi. In ogni caso, mi si prega di apprezzare la buona volontà.

E parliamo di buona volontà dunque. E magari anche di competenze, per una volta.

Nei credits del sito, si dichiara che i contenuti sono il frutto anche del progetto Palinsesto (progetto approvato e finanziato nel rispetto di quanto previsto dal Complemento di Programmazione al P.O.R. Sicilia 2000-2006 –sottomisura 6.06 C - che prevede l’attuazione di azioni di internazionalizzazione dei sistemi locali, coerentemente con il PIR “Reti

per lo Sviluppo Locale”). Parlare di Palinsesto sarebbe quantomeno infierire, visto che la scelta dei consulenti è stata così meritocratica da richiedere, a distanza di anni, l'emanazione di un successivo bando che controllasse il lavoro fin lì svolto. Ma se i contenuti del sito sono tratti davvero anche da questo progetto, e bene, i risultati qualitativi si vedono.

Ciò che costerna, a mio avviso, sono quattro cose.

Uno, il modus operandi "seriale" della Provincia: si bandisce un progetto, si spendono soldi per realizzarlo e poi se ne spendono altri per migliorarlo.

Due, strettamente collegato al primo: perchè non si può ottenere un risultato qualitativamente accettabile fin dal primo step, risparmiando così tempo, denaro e fatica? Perchè, evidentemente, gli "arruolamenti" dei collaboratori scientifici, non avvengono su una base strettamente ed esclusivamente meritocratica. In tal senso, vorrei far notare che, scegliendo una competenza in modalità random, lo stesso responsabile del Portale è un laureato in Fisica, il quale sicuramente se ne intenderà moltissimo di tecnologia e innovazione (ogni riferimento non è puramente casuale), ma non un granchè di Beni Culturali strictu sensu.

Tre: demandare ai Comuni la miglioria dei contenuti del sito significa onerarli anche economicamente, perchè le consulenze scientifiche di solito hanno un costo, perchè anche la cultura ha un suo prezzo. E non tutti i Comuni hanno le risorse adatte all'uopo.

Quattro: la gatta frettolosa fa i gattini ciechi. Non c'era nessuna urgenza di un portale siffatto, visto che di portali turistici qualitativamente migliori ne esistono, uno su tutti Trapani Welcome. Sulla stessa stregua si allineano gli Info Point turistici, esempi di altissima qualità di informazione o anche solo di ricevimento: pessimo inglese, quando c'è, accoglienza funerea quando sono aperti.

La conclusione è la soluzione dei tre: se si scegliessero in partenza delle figure competenti nel settore, bandendo i nepotismi o similia, si otterrebbero prodotti di qualità fin da subito, con un risultato migliore e la metà della spesa.



Qualcuno mi muoverà la critica della volpe che non arriva all'uva. E certamente è così, in qualche modo.

Perchè se parliamo di buona volontà, credo che ci sia una flotta di archeologi, storici dell'arte, resturatori, esperti in Beni Culturali che di buona volontà, e pazienza, ne hanno avuta davvero tanta finora... sia investendo un buon terzo della loro vita negli studi che li hanno portati a conseguire VERE competenze, sia a sopportare delle Istituzioni che non solo non le hanno mai valorizzate, ma neanche prese in considerazione, quando non sminuite o umiliate.



Ma va bene così, sicuramente i flussi turistici aumenteranno sulla base della "buona volontà".

Valentina Colli
ARCHEOLOGA

 

 

 

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