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inserita il 30/03/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
Di ieri pomeriggio la notizia che l'aeroporto di Trapani riapre seppur limitatamente a 18 partenze e 18 atterraggi al giorno.
Devo ammettere che non pensavo ad una soluzione così rapida della questione aeroporto. Troppo vivide nella mia mente erano le immagini delle teste spaccate dei napoletani che protestavano per la riapertura della discarica e la mia paura era che si dovesse arrivare ai ferri corti con lo Stato centrale. Ma, per lo meno questa situazione si è risolta, seppur parzialmente.
Ed il risultato non è tanto male come si può credere. Infatti, è vero che l'aeroporto aveva, prima della chiusura, 41 destinazione, ma esse erano spalmate durante tutta la settimana.
Al giorno, invece, partivano ed atterravano una media di 23-25 voli. Questo significa che i 18 voli concessi, alla fine è molto di più di quanto ci si aspettava.
Altro aspetto da non sottovalutare è la questione psicologica. Un aeroporto chiuso ingenera la sensazione che Trapani sia una specie di striscia di Gaza. Riaprire l'aeroporto invece, qualsiasi sia stato il pensiero della persona che apprende la notizia, rassicura, fa sembrare che le bombe che prima (non) cadevano su Trapani, adesso non cadano più. Che la guerra che (non) c'è stata a Trapani sia finita.
Però adesso è anche l'ora di tirare qualche bilancio.
Intanto ci riconfermiamo essere il paese dei faciloni e degli incompetenti. Infatti non mi spiego come si possa chiudere un aeroporto in un paio d'ore. Tenerlo chiuso per una settimana facendo perdere milioni di euro all'economia della provincia e poi riaprirlo quasi totalmente dicendo "massì, forse non c'è pericolo". Siamo un paese di irresponsabili. E' questa la verità. Perchè invece di mandare al comando gente responsabile e di merito, mandiamo amici, parenti, agganci politici. E questi sono i risultati: decisioni prese senza un minimo discernimento ed una minima programmazione.
Rimane il problema di Kinisia, di cui ci si dovrà occupare nei giorni successivi. Anche lì, decisioni al limite dell'idiozia seguendo lo slogan "fora di ball".
Girando pagina e guardando il punto di vista politico, anche qui ci sono da fare alcune considerazioni.
Intanto il senatore D'Alì è quello che ha perso la faccia più di tutti. E' vero che ha tentato di chiudere la stalla quando i buoi erano ormai scappati, ma è innegabile che lo schieramento politico di cui lui fa parte gli abbia chiuso l'aeroporto da sotto il naso senza che lui ne sapesse niente. Potrebbe pagare caro questo alle prossime elezioni ma non si preoccupi. Gli stessi italiani che chiudono gli aeroporti civili senza motivo sono gli stessi italiani che, con la stessa faciloneria fra un anno saranno chiamati alle urne. Italiani che, oltre che faciloni, hanno una lieve carenza di fosforo e fra un anno si saranno già dimenticati di tutti. L'importante è che vinca il Milan, o la Juve, o l'Inter o il Palermo...
Sempre dal punto di vista politico, non posso non notare l'assenza di IDV Trapani. Nel momento in cui tutta la politica locale cercava di organizzare qualcosa per salvare l'aeroporto, loro si riunivano lunedì, non per una raccolta firme, non per un sit in, non per un comunicato stampa forte ed incisivo... No, si riunivano per sostituire Giuffrè dimissionario e parlare delle prossime elezioni. Pubblicizzando con orgoglio il tutto sul proprio sito. Molto glien'è fregato del territorio e dell'economia cittadina.
In tutto questo, l'uomo dell'anno è Salvatore Ombra che, senza politicismi e con molto pragmatismo si è battuto in tutte le sedi per ottenere quel risultato importate che la riapertura dell'aeroporto di Trapani.
Ed un ringraziamento va a tutti i cittadini (non molti a dire il vero) che si sono mobilitati per la riapertura dell'aeroporto. Che possano capire che devono essere i governanti ad avere paura dei cittadini quando essi si organizzano e fanno fronte comune.
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