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inserita il 23/03/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
Questa mattina si è svolto, presso il palazzo Riccio di Morana, un incontro tra istituzioni, privati, sidancati e lavoratori relativamente al problema della chiusura dell'aeroporto di Trapani.
In sintesi, la strategia che la provincia adotterà sarà quella di un documento comune a tutte le istituzioni del territorio da presentare oggi alla discussione in Senato e domani per quella alla Camera.
Durante la riunione si è fatto anche presente come sia necessario che i cittadini lancino messaggi reali sullo stato delle cose a Trapani: non siamo in guerra!
Qui c'è il sole, c'è il mare, non c'è rischio di bombardamento perchè esimi esperti militari hanno già certificato che Gheddafi non possiede l'arsenale adatto a colpire Trapani.
L'equivoco nasce dal fatto che, chiudendo l'aeroporto civile, sembra che il motivo sia di sicurezza per i civili mentre NON E' COSI'.
Anzi, è proprio l'inverso! L'aeroporto militare e le zone limitrofe sono proprio le zone più sicure in quanto dispongono di strumenti di difesa e di offesa atti a difendere l'aeroporto militare stesso e, a 5 minuti dal decollo, tutta l'area circostante.
L'aeroporto civile di Trapani è stato chiuso perchè le piste sono in comune con quelle militari. Quindi per questioni puramente tecniche.
Ma il messaggio che i media fanno passare è che sia stato chiuso per questioni di sicurezza.
E' importante che i cittadini sappiano che non è così e che Trapani è una zona sicurissima dove poter trascorrere le proprie vacanze.
Infine, sempre dal punto di vista operativo, il sindaco Fazio ha premuto per la generazione di manifestazioni dei cittadini per tenere l'attenzione alta sulla vicenda a livello nazionale.
Su questo punto mi trovo d'accordo ed anzi, auspicherei che le persone demandate a rappresentare la popolazione o gruppi di essi, organizzino al più presto delle manifestazioni da tenersi proprio davanti alle telecamere nazionali presenti in questo momento vicino l'aeroporto di Trapani: Rai, Sky, Mediaset.
E puntare l'attenzione su una problematica di possibile ordine pubblico che potrebbe ingenerarsi con l'impoverimento dell'economia Trapanese.
Quindi 3 strategie, a mio avviso, necessarie: 1) Documento politico congiunto; 2) Manifestazione dei cittadini; 3) Campagna pubblicitaria nazionale che promuova trapani ed il territorio e fughi le paure dei turisti.
Una buona notizia è giunta da un fax recapitato al sindaco Fazio da parte del Ministro La Russa che prevederebbe l'apertura "parziale" dell'aeroporto per lunedì prossimo.
Ma è anche vero che Salvatore Ombra, presidente dell'Airgest, ha spiegato che un'apertura parziale potrebbe essere più dannosa che utile.
Infatti Ryanair opera in una maniera tale che il volo parte alle 6 per la sua destinazione ed arriva dopo un paio di ore, per esempio. Una volta arrivato a destinazione, tempo di imbarcare i passeggeri e deve tornare immediatamente.
Se l'aereo può partire, ma non può tornare perchè c'è la no flight zone in quel dato orario, è ovvio che Ryanair non può operare, anzi, potrebbe perfino accusare dei danni economici.
L'unica soluzione quindi è la riapertura TOTALE dell'aeroporto che, siamo stati informati, perde 70.000 euro al giorno per stare fermo.
Comunque, il fatto che ci sia la volontà di poterlo riaprire, seppur parzialmente, significa che ci sono margini di manovra e che quindi nulla è stato ancora scolpito nella pietra.
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