news
inserita il 05/02/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
In questi giorni si parla molto del rubygate e sembra che, tutto sommato, questa frustata in faccia all'attuale governo sia stato da galvanizzante per l'azione dell'esecutivo.
Infatti dopo mesi di feste e festini, con la camera (quella del parlamento, non quella di Arcore) chiusa a giorni alterni per mancanza di produzione governativa, finalmente adesso sembra che il governo si sia messo a lavorare.
Ovviamente, un governo incompetente composto da incompetenti, porchettari (Calderoli) e "qualche zoccola" (cit. Beppe Grillo) non poteva che tirare fuori l'ennesima porcata: il federalismo.
Si badi bene che io non sono contro il federalismo. Il principio è giusto: la ricchezza che si produce internamente deve rimanere, per la maggiorparte nel territorio che l'ha prodotta.
Ovviamente ci vogliono i dovuti distinguo, ovvero che non si può trattare alla stessa stregua la Lombardia che in 1 ora ha portato i propri prodotti nei mercati europei Tedeschi e Francesi con la Sicilia che per ottenere gli stessi risultati deve impiegare 24 ore con costi di trasporto aumentati.
Inoltre, ovviamente, si deve tenere conto degli stati di calamità pregressi. Infatti è impensabile pensare che il territorio dell'Aquila, colpito dal terremoto, possa badare a se stesso senza aiuti statali.
Quindi tutti argomenti legittimi che vanno ponderati con spirito costituente per creare una nuova divisione federale che basi molti dei suoi vantaggi sul merito: merito regionale, merito provinciale (da abolire possibilmente) e meriti comunali.
Infatti, grazie al metodo della leva fiscale, sarà finalmente possibile per i cittadini capire se il proprio sindaco è un incompetente che sa solo aumentare le tasse per fare quadrare i bilanci, oppure è un virtuoso della politica che riesce ad ideare idee e soluzioni nuove per attirare capitali sul proprio territorio senza mettere le mani in tasca ai cittadini.
In questo ambito, per esempio, un dimezzamento del periodo di carica non sarebbe male, in maniera tale da portare il confronto con la cittadinanza a scadenze accettabili. Per esempio, invece che 2 mandati da 5 anni, potrebbe essere interessante ragionare su 4 mandati da 2 o 3 anni. Ma sono solo idee, ipotesi che vannO discusse in spirito collaborativo.
Invece il governo dei porchettari cosa fa? Chiede un parere in commissione. La commissione da parere negativo (in caso di pareggio il parere è da consideraresi negativo per legge) Loro si fanno la legge a testa loro perchè sono "i megghio" e le loro leggi sono sempre giuste. Il Quirinale (Napolitano) dichiara quella legge IRRICEVIBILE.
Ovvero, l'ABC della giurisprudenza mandato alle ortiche.
Allora il dubbio che sorge è che questo federalismo in salsa "rubyana" non abbia niente a che vedere con i cittadini e con i loro bisogni quanto con tattiche elettorali. Ovvero, in vista delle elezioni prossime venture il governo, ma soprattutto la lega, ha tentato un colpo di coda montando uno scenario teatrale dal titolo "Vi facciamo il federalismo" buttando sul piatto una proposta monca e non discussa tanto per fare vedere ai propri elettori che il governo si stava muovendo.
Una proposta che, a detta degli stessi relatori, avrebbe portato immediati aumenti di tasse per i cittadini.
Bene ha fatto (finalmente) Napolitano a rigettare il tutto. E, come sempre, in mezzo ai loro balletti c'è la vita, la casa, il lavoro e le tasche dei cittadini costretti, loro malgrado, a mantenere questo costosissimo ed inefficiente circo Barnum.
|