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inserita il 04/02/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
Nella sezione video ho pubblicato il servizio di Telesud del 03/02/2011 relativo alla spaccatura che si è attuata in seno al partito con l'autosospensione di tutto il circolo di Erice.
Spaccatura che è ben sintetizzata dalla foto che ho scelto.
Ironia della sorte, questa foto è la stessa foto che pubblicai sul sito di IDV Trapani nel mio ultimo articolo per il partito prima di lasciarlo.
La stessa foto, la cui pubblicazione, mi fu contestata ferocemente da Nicola Causi per tramite del suo uomo Carmelo D'Ercole.
Una foto che, a loro dire, non rappresentava per niente la situazione del partito e che anzi, dava un'immagine distorta della realtà.
Invece mai foto (e relativo ragionamento) fu più profetico.
Oggi, a Trapani, assistiamo ad un'effettiva spaccatura del partito con il 20% dei tesserati che si auto-sospendono andando ad indebolire ulteriormente un partito in agonia come IDV.
Infatti come definire un partito che alla vigilia del primo congresso navigava a gonfie vele verso il 10% salvo poi ritrovarsi, a distanza di un anno al 5%, sul filo del quorum?
Tante promesse mancate, tante ingiustizie nei confronti dei militanti e di chi non si piegava alla volontà dei "ras" di quartiere.
Eppure da tanti direzioni era stato sollevato il problema.
Giuffrè aveva scritto a Di Pietro, io avevo scritto a Di Pietro, De Magistris e la Alfano avevano scritto a Di Pietro.
Eppure tutto andava bene, tutto era perfetto, non c'era nessuna questione morale in IDV, nessun mancato rispetto dei regolamenti.
Un coordinatore provinciale poteva rifiutarsi di tesserare un militante e tutto proseguiva liscio come se niente fosse. Come se i regolamenti non fossero stati stuprati da questi baroni politicanti del periodo pre-tangentopoli.
Ormai IDV è destinata a scomparire se non vira radicalmente rotta: il trend è chiarissimo.
Dall'8% al 6%.
Dal 6% ora naviga verso il 5,5%
Di oggi la notizia di una "santa alleanza" fra PD, SEL, UDC e FLI..
Di Pietro isolato ed emarginato. Destinato a scomparire con il suo partito "ad personam".
E la politica urlata dei Causi e dei D'Ercole, finalmente, destinata al dimenticatoio, accompagnata dagli stessi promotori di quella politica fallimentare.
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