LE PISTE CICLABILI PER SNELLIRE IL TRAFFICO.

news inserita il 22/01/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO

In questi giorni si parla molto del "problema" delle strisce blu.

Uno dei "leit motiv" è che facendo le piste ciclabili si risolverebbe immediatamente il problema del traffico.

Lo sostiene con forza il PD ed alcuni commentatori.
Ma sarà proprio così?

In un articolo precedente avevo analizzato come forse, tecnicamente, sia anche possibile costruire le piste ciclabili in via Fardella a patto di cambiare le posizioni delle strisce blu da "spina di pesce" alla posizione orizzontale.

Il costo preventivato, in base ad un listino pubblicato da Natale Salvo si aggira attorno ai 500.000 euro (se non si tocca lo sparti traffico centrale per rimpicciolirlo).
Ed alla fine dell'articolo mi chiedevo se il gioco valesse la candela.

Secondo me la costruzione delle piste ciclabili non risoverebbe affatto il problema del traffico e sarebbe un costo inutile.

Secondo la mia previsione, si spenderebbero 500.000 euro per vedere qualche decina di biciclette girare per la città in quanto la bicicletta non è un mezzo di trasporto comodo ed agevole.

La bicicletta può essere un piacevole passatempo per alcuni ed una tortura per altri.

La gente usa la macchina per i più svariati motivi ottenendone i più svariati vantaggi.

1) Intanto puoi trasportare le cose: pacchi, scatole, prodotti.
E mi riferisco a tutti quelli che effettuano consegne o che parte del proprio lavoro consiste nel portarsi dietro attrezzature (elettricisti, idraulici, installatori, tecnici in generale). Niente bicicletta quindi.

2) La macchina ti protegge dal freddo e dalla pioggia. Sarà una comodità, ma la comodità non è un reato. E visto che noi non stiamo obbligando le persone a prendere la bicicletta ma diamo loro la scelta fra bicicletta e macchina, ecco che nei periodi invernali o estivi torridi, in pochi prenderanno la bicicletta.

3) La macchina è molto meno faticosa. Tutti siamo andati in bicicletta e tutti sappiamo che un paio di chilometri di bicicletta significa faticare e sudare.
Puoi importi di "sopportare" il disagio dietro forte motivazione (per esempio per allenamento).
Di contro è impensabile pretendere che molti cittadini (magari cinquantenni con la pancetta) decidano di andare ogni mattina al lavoro sudati e puzzolenti quando potrebbero prendere la macchina ed arrivare freschi e puliti.

4) Rivolgiamoci allora ai giovani. La maggior parte di loro gira in scooter e non hanno problema nè di parcheggio, nè di strisce blu.

5) Tutti quelli che fanno lavori di fatica, soprattutto operai. Dopo una giornata di 8 ore a faticare e sudare poi dovrebbero anche farsi 1-2 km di biciletta come ciliegina sulla torta?

Altri motivi che al momento mi sfuggono ma ognuno può, in cuor suo, decidere se ogni mattina si alzerebbe per prendere la bicicletta e farsi una bella sudata per raggiungere il posto di lavoro (dove poi suderà ulteriormente) e tornare a casa, la sera, stanco pedalando per altri 30 minuti.

Ma per fare un riassunto rapidissimo:
Gli operai non utilizzerebbero la bicicletta.
Moltissimi over 50 non userebbero la bicicletta.
I giovani in scooter non utilizzerebbero la bicicletta.
In estate ed in inverno non si utilizzerebbe la bicicletta.
Chi lavora a contatto con il pubblico non utilizzerebbe la bicicletta (per via del sudore)
Chi abita fuori città o nelle periferie non utilizzerebbe la bicicletta per via della troppa distanza.

Senza contare che oggi, qualsiasi cittadino che volesse andare a lavoro in bicicletta può già andarci anche senza pista ciclabile.
Eppure tutti questi ciclisti in giro non si vedono.

La mia personalissima opinione, quindi, è che la pista ciclabile in città, per snellire il traffico, sarebbe solo uno spreco di soldi pubblici.

Meglio allora rispolverare il progetto della pista ciclabile dentro le saline che di sicuro avrebbe più appeal. Soprattutto turistico.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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