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inserita il 06/01/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO
Qual onore :) IL TRIBUNO, testata nazionale indipendente, dedica un articolo alla vicenda del sottoscritto.
L'articolo è visualizzabile qui
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L'ODISSEA DI UN ISCRITTO IDV. LA STORIA DI LUCA SCIACCHITANO.
Questa storia di ennesimo abuso di potere e mancato rispetto dei regolamenti interni viene dal profondo sud: Trapani. E’ la storia dell’ex tesoriere del circolo IDV “Trapani Centro” il quale, messosi in posizione dissidente ai coordinatori territoriali del partito, ha visto tutta una serie di abusi e prevaricazioni finalizzati ad allontanarlo dal partito stesso. Luca Sciacchitano era un aderente particolarmente attivo all’interno del circolo in questione. Dalle carte risulta che: sua è l’ideazione di un corso di educazione civica gratuito per i cittadini, l’idea di creare eventi musicali cittadini targati IDV per i giovani musicisti della citta, suo il precedente sito internet e la gestione dello stesso, sua la creazione di un giornalino online scaricabile, sua la gestione dei flussi di cassa del circolo. Dalle e-mail risulta perfino che il giorno di capodanno dell’anno scorso, invece di festeggiare a casa con i parenti, era impegnato a trasportare delle sedie pieghevoli in vista dell’inaugurazione della sede provinciale di IDV di Trapani. Insomma, un attivista che farebbe la gioia di ogni organizzazione che volesse mostrarsi attiva e presente sul territorio Ma come tutte le persone dotate di intelligenza, anche Luca Sciacchitano ha uno spirito critico e lo manifesta con forza all’indomani del congresso nazionale quando il partito decide di dare il solito strappo alle regole e di appoggiare la candidatura di Vincenzo De Luca. Reso manifesto questo dissenso, ecco che il circolo di Trapani, gli si aizza contro intimandolo prima al silenzio stampa e successivamente, al rifiuto di Sciacchitano, costringendolo di fatto alle dimissioni. Un paio di mesi dopo, aprile 2010, Luca Sciacchitano, abbandonato il circolo di Trapani, si iscrive presso il circolo “Rosario Livantino” di Erice: compila il modulo, versa la quota associativa e gli viene consegnata regolare ricevuta di pagamento. Ma ecco che inizia l’odissea di Luca Sciacchitano. Il coordinatore provinciale di Trapani, Enzo D’Alberti, rifiuta il tesseramento di Sciacchitano perchè “si era comportato male” negando di fatto ad un compagno di partito di poter partecipare ai congressi ed a quei momenti democratici tanto sbandierati nell’articolo 3 dello statuto nazionale. Sciacchitano denuncia tale comportamento alla stampa locale tramite il sito www.altratrapani.it e facebook, ricevendo in risposta un comunicato stampa ufficiale in cui D’Alberti dichiara di non aver mai ricevuto la richiesta di tesseramento di Sciacchitano (ma le carte in nostro possesso smentiscono tale affermazione) e bollando Luca Sciacchitano come “incompatibile” ed “indesiderato” in IDV. Tali affermazioni, a norma di statuti, rappresentano di fatto un abuso di potere in quanto ai coordinatori provinciali non è consentito rifiutare chi vuole iscriversi né tanto meno dichiararli incompatibili a mezzo stampa tramite gli organi ufficiali del partito. Infatti, chiunque conosca gli statuti sa che il compito dei coordinatori provinciali, nel caso dei tesseramenti è quello di raccogliere le richieste e di inviarle al coordinamento regionale senza poter in alcun modo filtrare o selezionare le candidature. Di fronte a questo abuso di potere che di fatto gli impediva la partecipazione attiva ai congressi, Luca Sciacchitano, seguendo le procedure interne, istituisce un ricorso presso il collegio regionale di garanzia composto da Leonardo Di Franco, Federico Bizzini e Pietro Savà. La decisione del collegio ha dell’incredibile per la sua apparente ignavia. Di fronte alla questione dell’abuso di potere, alle false dichiarazioni a mezzo stampa, al tentativo di screditare la reputazione di un cittadino, alla mancata partecipazione ai congressi e quindi alla vita democratica del partito. Ebbene di fronte a tutte queste questioni, documentate e comprovate, il collegio delibera: - Sciacchitano può tesserarsi quando vuole basta che condivida le finalità di IDV. – E il coordinatore provinciale Enzo D’Alberti? Il collegio di garanzia, pavidamente, neanche affronta il problema delle regole violate e dell’abuso di potere; neanche prende in considerazione tutte le incongruenze delle memorie di D’Alberti. Infatti, durante questa vicenda il coordinatore provinciale, stando alle carte in nostro possesso, fornisce almeno 3 versioni differenti riguardo al perchè non ha comunicato il nominativo di Sciacchitano per il tesseramento: 1) Il computer non accettava il nominativo 2) Mai pervenuta la richiesta 3) Richiesta pervenuta il 30/04, ma consigliato di rifarla (!) L’ultima versione, è quella riportata nelle sue memorie durante l’istruttoria. Eppure Leonardo Di Franco, Federico Bizzini e Pietro Savà, di fronte ad un’istruttoria aperta per abuso di potere di un coordinatore provinciale sposa la tesi (dell’accusato) che Sciacchitano avrebbe dovuto presentare 2 (due) richieste di iscrizione! Ed il collegio di garanzia non si chiede quale delle 3 versioni fin qui fornite sia la veritiera. Anzi, quale delle 4 (quattro) versioni, visto che, oltre le versioni di D’Alberti c’e anche le versione di Sciacchitano confermata (per lo meno sulla carta) da alcune testimonianze. Dalla decisione del collegio di garanzia emerge il sospetto che Leonardo Di Franco, Federico Bizzini e Pietro Savà non abbiano neanche letto le carte visto che non si rendono conto che quanto dichiarato dal coordinatore provinciale è incongruente in più punti e necessiterebbe di approfondimenti per stabilire l’esatta verità dei fatti. E neanche, il collegio di garanzia, sembra rendersi conto delle implicazioni delle proprie scelte. Infatti, se Luca Sciacchitano può tesserarsi quando vuole, così come deliberato, significa che non è affatto “incompatibile” ed “indesiderato” così come aveva dichiarato il coordinatore provinciale nel suo comunicato stampa. Questo crea di fatto un cortocircuito logico che conferma, nei fatti, l’abuso di potere di Enzo D’Alberti. E se l’abuso di potere c’è stato, così come confermato dalla delibera del collegio stesso, perchè non viene preso nessun provvedimento? Probabilmente, e qui entriamo nel campo delle ipotesi, perchè gli stessi Leonardo Di Franco, Federico Bizzini e Pietro Savà vogliono evitare di immischiarsi nella questione per evitare complicazioni personali all’interno del partito; per evitare che magari D’Alberti parli con Giambrone, che parli con Orlando e, nel partito italiano con la peggiore gestione del dissenso, rischiare anche loro di trovarsi fuori dal partito il giorno dopo. Allora decidono di non decidere! Ma a questo punto ci si chiede: a cosa serve un organo di garanzia che ha paura di decidere per non fare torto a nessuno?
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