LA QUESTIONE MORALE. ATTO FINALE. IL CASO ITALIA DEI VALORI

news inserita il 01/01/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO

Pubblico questa nota dalla pagina Facebook di Claudio Mazzoccoli, ex militante IDV che ha militato per 3 anni nel partito.

Non entro nel dettaglio perchè non ho una conoscenza tanto approfondita dei meccanismi del partito ma per quanto riguarda lo "spicchio" relativo alla mia esperienza trovo questa analisi abbastanza fedele e quindi, suppongo, anche il resto può essere veritiero.

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La questione morale. Atto finale. Il Caso ITALIA dei VALORI

Autore: Claudio Mazzoccoli

Non c'è angolo letterario, spiraglio giornalistico, anfratto politico dove oggi non si parli del problema della Questione Morale che si è drammaticamente aperto nel partito ITALIA dei VALORI. Sino ad oggi chi nei VALORI aveva piantato il vessillo della trasparenza e della onestà, si trova ad affrontare problemi che accomunano questa formazione a quelle che hanno popolato nel tempo l'arco politico. La lettera di Cavalli, Alfano, De Magistris, porta al massimo livello di sempre la questione della trasparenza nel partito.



Niente di nuovo sotto il sole ? No, c'è tanto di più.. Qualcosa che riguarda il rapporto tra SOCIETA' CIVILE e POLITICA.

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Nella mia lettera di dimissioni del 18 Novembre (Pubblicata su FaceBook ad http://www.facebook.com/note.php?note_id=471383042421 ) avevo chiaramente indicato la insofferenza per un certo modo di intendere i valori in politica.. Per chi come me era entrato dalla Società Civile nel "Partito dei Valori" riconoscere che i valori restavano relegati nello statuto del partito, ignorati, percossi, delusi, è stato impossibilie da sopportare.

La mia esperienza era però limiitata al mondo in cui si muovono i tesserati, quella che io chiamo "La Cayenna" del partito. (vedi in Appendice la descrizione)



La novità è che Alfano, De Magisatris e Cavalli, tre soggetti, anche loro provenienti dalla Società Civile, catapultati ai vertici del partito, si dichiarano insofferenti per lo stesso motivo.. Stavolta siamo nei piani alti del partito. Segno che chi appartiene alla Società Civile non trova più il riferimento in questo partito.



Cosa accadrà ai tre "ribelli" ? Francamente lo ignoro. Cosa saranno disposti a mettere sul piatto nel nome della denuncia che hanno lanciato ? Francamente non lo so.



Ma quello che vediamo IN PROSPETTIVA è abbastanza chiaro e va oltre Sonia Alfano , oltre Luigi De Magistris, oltre Giulio Cavalli. . La Società Civile deve trovare forme di CONTRIBUTO politico diverse da quella percorsa dai partiti attuali. SONO I MOVIMENTI, ATTRAVERSO LE AGGREGAZIONI CHE SAPRANNO TROVARE SUL TERRITORIO, A CAMBIARE L'ITALIA. Su questo non vi è oramai il minimo dubbio





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Un pò di storia

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1.Del folto stuolo di persone che dalla Società Civile sono entrate in ITALIA dei VALORI , solo in tre hanno sottoscritto la lettera.Questo è un altro aspetto interessante, che in pochi hanno sottolineato.
2.Dal 2008 almeno la questione morale di IDV è esplosa sui mezzi si stampa ed è andata allargandosi a macchia d'olio.. Tutti hanno inviato al partito di Di Pietro segnali di insofferenza verso la situazione in cui il partito versava.
■Lo ha fatto Giostra con il suo libro "Il Tribuno". Era il 2008 quando Castelvecchi pubblicava il libro.
■Seguivano le inchieste shock di MicroMega "C'E' DEL MARCIO IN DANIMARCA" di Marco Zerbino e "IDV: IL PELO E IL VIZIO" di Giacomo Russo Spena).
■Nel 2009 De Magistris rilasciava, sempre a MicroMega, una intervista abbastanza dura "L'ITALIA DEI VALORI, PARTITO UNO E BINO".
■Seguiva la rottura fra Salvatore Borsellino ed il suo Movimento delle Agende Rosse e Di Pietro. Alla lettera durissima di Salvatore seguivano le famose 10 domande poste da Borsellino e da MicroMega.Questo distacco dura ancora oggi, confermato a Bologna in modo nettissimo il 16 Dicembre da Salvatore Borsellino.
■Ancora quest'anno, a intervalli regolari, i più autorevoli intellettuali e giornalisti hanno messo in guardia rispetto alla deriva morale del partito...
■Dopo che Porfidia, Razzi, Scilipoti, e prima ancora Pisicchio, Astore, Misiti, e forse altri ancora, sono andati via, in modo più o meno "fragoroso", sembra che la misura sia colma .. La stessa credibilità di Di Pietro è messa seriamente in discussione, ed il partito potrebbe ritrovarsi solo, senza che alcuna forza politica voglia allearsi.


De Magistris si era già espresso sulla conduzione del partito in varie Regioni del Sud. Aggiungiamo che anche al Nord la stampa ha rilevato più di una situazione di malessere e più di un comportamento abbastanza disinvolto. Congressi che finiscono in tribunale, proteste contro i compratori di tessere e contro i portatori di pacchetti di voti.



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Appendice

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Il partito uno e bino

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Quello che segue è, ovviamente, OPINIONE ASSOLUTAMENTE PERSONALE di chi scrive. Non pretendo quindi che nulla di quanto dico sia presa come realtà, nè affermazione nè accusa.

Tutto ciò non afferisce alle mie consuetudini, anche se... mi rendo conto che questo è un momento particolare, in cui ogni voce critica viene presa come minaccia ed ogni distinguo viene visto come accusa.



Ciò che scrivo va preso ed esaminato come una pura analisi, e sarò lieto di leggere commenti e/o opinioni differenti che mi aiutino a focalizzare meglio aspetti che, nella mia militanza ed esperienza del territorio, potrei non avere esplorato con la dovuta attenzione.

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Ritengo poi, senza offesa per alcuno, che sino ad ora non sia stato dato da nessuno un inquadramento organico alla discussione. Spero quindi che questo contributo, per quanto personale, magari cinico e di parte, serva, specialmente a chi non è abituato a frequentare il partito, a fare le debite considerazioni personali.

Lo propongo nel massimo rispetto per tutti, in particolare per gli onesti e sinceri militanti come sono stato io per 36 mesi..



A chi si impegna quotidianamente perchè ONESTA', TRASPARENZA, GIUSTIZIA ed UGUAGLIANZA (nei DOVERI però, e non solo nei DIRITTI....) va comunque il mio plauso ed il mio incondizionato sostegno.



Per capire cosa sta accadendo,al partito come nei territori, e prima di scrivere come la penso, voglio essere sicuro che tutti abbiano chiaro il concetto di cosa si sta parlando. Io lo farò sulla base di quella che intuisco essere la struttura e su quelle che ritengo siano le dinamiche del partito ITALIA dei VALORI..



Non avere un quadro di riferimento può infatti condurre, anche se in perfetta buona fede, a errori di prospettiva. A seconda infatti di chi scrive o parla, ciò che viene scritto o detto si riferisce alla porzione di partito cui la persona appartiene. Ricordate sempre che non per nulla lo Statuto di IDV prevede una struttura FEDERALE su Base Regionale.



A mio modo di vedere, il partito appare diviso in due tronconi da sempre netti e distinti, . Questo è ciò che sono riuscito a capire nei mesi di militanza, nei congressi, nelle feste di Vasto, attraverso i contatti con tantissimi tesserati nelle varie regioni, analizzando e frequentando i movimenti dei dissidenti e fuoriusciti, prendendo parte attiva come speaker in alcune loro riunioni e cercando al contempo di capire se e quali punti fossero corretti nelle loro analisi. Non nego che ho portato avanti, sino alle dimissioni, una battaglia affinchè i principi citati nell'articolo 2 dell'attuale statuto (leggetelo per favore.. .) diventassero realtà, almeno nella zona in cui ero inserito. Ho scritto, fatto, ho agito, ho combattuto.



Il partito, per quanto ho capito, è così diviso:



1- ll "Partito vero e proprio", che va da Di Pietro sino ai Coordinatori Regionali

2- L'area dei "Territori" (io la chiamo "La Cayenna") , ovvero la parte che va dai Coordinatori Regionali sino all'ultlimo dei tesserati.



Dunque quando un De Magistris, un Donadi ed altri parlano del partito, occorre filtrare le parole attraverso la appartenenza al troncone giusto. Loro si riferiscono, a quanto mi pare di capire, all'area di loro pertinenza, quindi il Partito Vero e Prorpio, non già alla Cayenna.



-I due tronconi sono dotati di vita e dinamiche proprie. La cerniera fra i due è rappresentata dai Coordinatori Regionali. Se guardate chi è stato eletto agli ultimi Congressi, vi accorgete che Il Partito Vero e Proprio sembra controllare stabilmente La Cayenna anche ora.



-Il Partito vero e proprio è stato da sempre alimentato direttamente da Di Pietro o dai suoi fedelissimi. Tutte le immissioni, che corrispondono a candidature al Parlamento, sono delle "Iniezioni a freddo", ovvero queste persone, magari in buona fede, non conoscono, nei primissimi tempi di vita nel partito, che esite questa dualità e si auto-convincono che il partito è quello che vedono, ignorando totalemente la esistenza dalla "Cayenna" ed i suoi meccanismi di gestione.



-I due tronconi sono impermeabili fra loro. Quindi NESSUNO dalla Cayenna può attualmente, in alcun modo, passare di sopra.



- La Politica del Partito nasce e si sviluppa nel Partito vero e proprio. Questo non è esattamente quello che è scritto nello Statuto che descrive il partito come " un partito politico autonomo ed indipendente in grado di offrirsi come luogo di partecipazione, di proposta, di elaborazione, diconfronto democratico".. Io queste cose non le ho mai viste, almeno nella Cayenna. Se però lo Statuto lo si ritiene valido per il solo Partito Vero e Proprio, la cosa è giusta. Il modo in cui al Congresso Nazionale sono state trattate le Mozioni che arrivavano dai territori sembra confermarlo...



- La Cayenna deve supportare le decisioni in modo ACRITICO, con banchini, volantinaggio, raccolta firme.. insomma con quella che in gergo si chiama "bassa manovalanza". A quanto mi consta, sulla base della esperienza sul campo, la Cayenna fornisce militanza gratuita (non sovvenzionata dai fondi di partito) e di spinta al Parttito vero e proprio. Una attività quindi di pura "spinta" nel territorio, affinchè le idee e le proposte messe a punto dal Partito Vero e Proprio vengano diffuse. Io stesso mi sono stupito quando mi sono sentito dire dal Coordinatore Regionale che non c'erano fondi per nessuno e che il partito non avrebbe dato un euro. Seguiva la solita risposta "Se non vi sta bene cosi', quella è la porta".



-I due tronconi vivono di vita propria. L'importante è che le "rotture di palle" non arrivino dalla Cayenna sino al Partito vero e proprio. Questo produrrebbe incazzature e fastidio al vertice.



-Nella Cayenna vige sovente la legge "del piu' furbo". Siamo tutti onesti, vogliamo bene a Di Pietro, ma guarda caso "alcuni" vanno a formare i quadri di controllo. Ho già speso molti editoriali nella analisi di questi fenomeni, quindi chiedo a chi vuole approfondire di fare un salto sulla Libera Università Virtuale di Etica e Politica al link http://www.facebook.com/note.php?saved&&suggest¬e_id=111487082204244&id=102159126488555



-Un potente sistema di filtri,presenti credo in ogni partito, e da me denominati STARGATE (http://www.facebook.com/note.php?saved&¬e_id=178977655455186&id=102159126488555 ) sembra escludere il caso in cui persone "indesiderate" dai livelli alti possano accedere a ruoli di controllo.

 

 

 

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