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inserita il 23/12/2010 - da: LUCA SCIACCHITANO
Questo articolo si riallaccia alla petizione relativamente all'utilizzo dei fondi in oggetto per potenziare la rete idrica della provincia di Trapani.
Il succo del discorso è che i soldi ci sono, ma non vengono utilizzati e nel 2013 "scadranno" facendo perdere importanti opportunità di investimenti in Sicilia e nel sud.
E' importante pertanto tenere viva l'attenzione delle istituzioni su questi fondi ed, eventualmente, suggerire interventi infrastrutturali che vadano a risolvere problemi reali dei cittadini.
Per questo ha un suo senso firmare la petizione sulla sinistra (bottone lampeggiante).
Altrimenti rischiamo che una parte di questi soldi non venga utilizzata ed un'altra parte venga utilizzata per costruire cattedrali nel deserto lasciandoci, anno dopo anno sempre in preda ai soliti vecchi, cronici problemi.
Di seguito l'articolo di ottobre di Repubblica.it
"QUELL' ACRONIMO, Fas, sta per "fondi per le aree sottoutilizzate". Significa, in poche parole, che si tratta di soldi destinati allo sviluppo delle aree meno fortunate del Paese. Uno dei ricchi canali di finanziamento che hanno baciato la Sicilia negli ultimi anni. Ma le risorse - quasi dieci miliardi - sono state spese solo in piccola parte o non sono mai arrivate. È la storia di un' altra occasione persa, fra polemiche e rimpalli di responsabilità. Premessa: sono trasferimenti statali, miliardi che si aggiungono ai miliardi provenienti dell' Unione Europea. L' ultima tranche, la più famosa, è quella del Fas 2007-2013: la Regione ha riscritto più volte il suo piano di spesa. Ottenendo dopo un lungo braccio di ferro il via libera del Cipe a una somma pari a 4,3 miliardi di euro. Era la fine di luglio del 2009. Il governo non ha mai materialmente dato attuazione a quella delibera, tenendo bloccati i fondi che - così si legge nel documento predisposto dalla Regione - servirebbero al «miglioramento di grandi arterie statali (Messina-Palermo, Messina-Catania, Siracusa-Gela, Ragusa-Catania) ma anche a potenziare i trasporti per le isole minori, a salvaguardare «il patrimonio scolastico» regionale e a realizzare opere di ingegneria civile sui corsi d' acqua e sui versanti a rischio. Il piano di utilizzo dei Fas (per mero scrupolo: si chiama Par) prevede anche interventi di «rinaturalizzazione» del territorio, altro termine astruso che - è la denuncia dell' opposizione - consentirebbe al governo di utilizzare i fondi destinati allo sviluppo anche per pagare lo stipendio ai forestali. In ogni caso, nell' attesa di questi finanziamenti, la giunta regionale ha proceduto con anticipazioni di cassa, non mancando di lamentare i ritardi. Fino alla replica vergata direttamente da Silvio Berlusconi e destinata - attraverso un bigliettino fatto recapitare al Senato - a Giovanni Pistorio dell' Mpa: «Che ne avete fatto dei soldi assegnati in precedenza?». E qui si apre un altro paragrafo. Quello delle risorse del Fas 2000-2006: esattamente 4 miliardi 521 mln euro. Fondi erogati regolarmente, la cui spesa è stata programmata mediante accordi risalenti alla prima giunta Cuffaro, ma spesi solo in minima parte. In effetti, il premier è stato bene informato. I pagamenti effettuati ammontano ad appena un miliardo 265 milioni: solo il 28 per cento del totale. Ma in questo caso la battaglia è sulle responsabilità del mancato impiego. Dei due miliardi 175 milioni in mano agli enti di Stato (Anas, Ferrovie, autorità portuali) la spesa è pari a 265 milioni: solo il 12 per cento. La Regione, dunque, non avrebbe colpe. Questi numeri incarnano la difesa di Lombardo. Palazzo d' Orleans, in questi anni, è stato più veloce: 80 su 134 i milioni di euro spesi per le aree urbane, 17 su 22 per gli «eventi vulcanici», 22 su 49 per interporti e altri scali logistici. Ma certo, il ritmo anche in questo caso non è stato vertiginoso: a fronte di un budget di 2 miliardi 346 milioni, la Regione è riuscita a spendere solo 870 milioni. Ovvero il 37 per cento. Così la Sicilia è rimasta indietro." Fonte:
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