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inserita il 20/11/2010 - da: LUCA SCIACCHITANO
In questi giorni c'è in atto un dibattito (a dire il vero abbastanza blando) relativamente all'abolizione delle province.
Tutto nasce da una proposta contenuta nella finanziaria regionale siciliana.
A questa proposta ha risposto a muso duro Peppe Poma (presidente del Consiglio Provinciale) informando i cittadini di come le provincie siano indispensabili, utili, insostituibili e previste nella costituzione.
Fermo restando che la Sicilia è regione a statuto autonomo il quale statuto già prevede all'articolo 15 che la Regione stessa è autorità in materia di enti locali.
Ad onor del vero, la costituzione Italiana parla di regioni, province e comuni nel titolo V. Nello specifico, nell'art. 114, 117, 118, 119, 120, 132 e 133
In soldoni, è vero che nella Costituzione si accenna all'esistenza delle province ma non se ne regolamentano le competenze e le prerogative che sono delegate a decisioni Nazionali o Regionali.
In teoria, le province potrebbero continuare ad esistere ma senza portafoglio, sede fisica e competenze. Costituzionalmente, le si potrebbero svuotare di tutti i poteri senza per questo contraddire la Costituzione stessa.
Questo è un passo importante per capire perchè quando qualcuno vi dice che le province sono previste dalla costituzione non vi può dire quali siano le compentenze che la costituzione assegna alla province stesse. Questo perchè la Costituzione le prevede ma non le regolamenta.
Quindi, fermo restando l'esistenza delle province (a meno che non si decida di eliminare la parola "province" tramite modifica costituzionale) è interessante adesso capire quanto costano le province italiane ogni anno ai contribuenti e cosa fanno.
Le province costano circa 13-15 miliardi l'anno e l'Eurispes, nel suo rapporto Italia 2008 (riferito però al 2006) stima che abolendole si potrebbero risparmiare 10 miliardi e mezzo l'anno. OGNI ANNO.
Si re-distribuirebbero le competenze fra comuni e regioni. I lavoratori, venendo re-impiegati presso questi enti non causerebbero fenomeni di disoccupazione o licenziamenti di massa.
Semplicemente si svuoterebbero le province dei poteri e delle competenze.
10 miliardi è una bella cifra. Tanto per fare un esempio populista, 7 milioni di pensionati percepiscono meno di 1.000 euro al mese. Bene, con i soldi risparmiati dalle province (10 miliardi) si potrebbero dare 1400 euro l'anno a queste persone (ovvero più di 100 euro al mese in più per ogni povero pensionato).
Se lo chiedessimo ai rappresentati (ai cittadini) avremmo la preferenza di abolire delle province, se lo chiedessimo ai rappresentanti (i politici) avremmo invece la preferenza a mantenerle in vita.
Non è che forse i rappresentanti non rappresentano più i cittadini?
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