DENUNCIATA FASTWEB ALLA COMMISSIONE EUROPEA

inserita il 20/11/2012 - da: LUCA SCIACCHITANO

Qualche giorno fa, la Commissione Europea ha preso in carico la mia segnalazione sulla carenza idrica comunicandomi che erano iniziate delle indagini preliminari sulla questione.

Questo mi indotto ad una riflessione: considerato che la Commissione Europea si prende in carico le problematiche dei cittadini europei, a differenza delle istituzioni italiane che se ne fregano, può darsi che molte "storture" italiane possono essere fatte transitare dalla Commissione Europea.

Per questo motivo ho fatto un altro tentativo con un tema che mi ha coinvolto in prima persona e che secondo me rappresenta una delle classiche ingiustizie del mercato (distorto) italiano al quale i governi non hanno mai voluto o potuto mettere mani.

La petizione che ho quindi inviato alla Commissione Europea per le petizioni è la seguente:

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Più chiarezza nei contratti telefonici. No al "sequestro" del numero di telefono del consumatore

Ho recentemente sottoscritto un contratto aziendale con l'azienda Fastweb.

L'agente che si è presentato nel mio ufficio mi ha prospettato un contratto di 50 euro al mese per telefono/ADSL e 15 euro al mese per le 2 SIM aziendale (telefoni cellulari).

Nella prima bolletta della compagnia mi sono stati accreditati oltre 200 euro + IVA di costi "una tantum" portando la bolletta a 480 euro. Al mio rifiuto di pagare tali costi, non preventivati dall'agente e non riportati nel contratto che ho firmato ma in una generica "condizioni generali di vendita" che non mi è stata consegnata nè mi è stata fatta visionare, la compagnia ha fatto muro.

Adesso non posso cambiare neanche compagnia perchè la Fastweb ha "sequestrato" i miei numeri di telefono e si rifiuta di lasciarli ad altro operatore (al quale ho fatto richiesta di subentro).

Quindi, sotto ricatto, o pago le 480 euro, oppure posso dire addio ai numeri di telefono della mia azienda che utilizzavo da quasi 10 anni e sui quali è quindi presente un valore di "avviamento". Questo mi costringerà quindi a dover cambiare l'insegna, i biglietti da visita, il sito.

Ma non finisce qui, perchè le condizioni contrattuali (delle quali non ho mai preso visione), dicono che se non pago con il RID (accredito automatico bancario) mi verranno addebitate altre 200 euro e ancora non abbiamo affrontato la questione del recesso anticipato perchè il call center mi ha fatto intendere che per recedere anticipatamente il contratto ci potrebbero essere altri costi.

QUELLO CHE CHIEDO IN QUESTA PETIZIONE quindi sono 2 cose:

1)
a.) Che i contratti riportino ESATTAMENTE, ma soprattutto TUTTI i costi.
b.) I costi devono essere scritti in grassetto a carattere più grande rispetto al resto del testo.
c.) Di fianco ad ogni costo si deve prevedere un campo per la firma. Il costo si considera accettato solo se controfirmato (e quindi presa visione) da parte del consumatore/cliente.
d.) Qualsiasi costo non inserito nel contratto e non controfirmato dal cliente è da considerarsi nullo.

2) Che i numeri di telefono siano considerati una proprietà del cliente e quindi non possono essere trattenuti dalle compagnie telefoniche in quanto parte integrante del business aziendale. Su richiesta l'azienda di telefonia deve rilasciare il numero di telefono anche in presenza di bollette non pagate in quanto le due materie (l'insolvenza ed il diritto a disporre liberamente del proprio numero di telefono) non sono correlate. Sarebbe come se la Fastweb venisse in ufficio e mi mettesse i sigilli alle porte se non pago la bolletta senza passare prima da nessun tribunale. Il numero di telefono è una componente aziendale e non può essere oggetto dei capricci di una compagnia telefonica.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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