inserita il 18/11/2012 - da: LUCA SCIACCHITANO
A giugno, prima che si costituisse il Comitato Acqua24, quando si era ancora in fase di pianificazione, quando ancora si stavo studiando la formula più efficace per denunciare la questione idrica trapanese alla Comunità Europea, ero di fronte a 2 scelte: inviare una petizione alla UE oppure inviare la denuncia.
Così, in data 19/06/2012 dal sito internet della UE, nell'apposita pagina delle petizioni feci una prova ed inviai una petizione.
Il sito internet della UE non prevede l'invio di petizioni multiple (le classiche lenzuolate di firme a cui siamo abituati) ma l'invio di una sola firma. Quindi firmai ed inviai utilizzando i classici slogan delle petizioni online "L'acqua è un diritto, a Trapani questo diritto ci è stato privato etc. etc."
Devo ammettere che, sia per l'inusualità della petizione monografa (con una firma), sia perchè non molto fiducioso nelle istituzioni, non è che mi aspettassi nulla ed infatti, scartata l'ipotesi di inviare una petizione (anche se in realtà lo avevo appena fatto), decisi che la strada da seguire, per la questione idrica, era quella della denuncia formale.
E invece mi sbagliavo! Dopo la consueta lettera (cartacea) di rito inviatami dal Segretario Generale, in cui mi si informa della ricezione della mia petizione (il 02/07/2012), ieri mi arriva una lettera (sempre cartacea,la cui scansione trovate in allegato in fondo a questo articolo) nella quale, la presidente della commissione per le petizioni, Erminia Mazzoni, mi informa che la questione da me sollevata è ricevibile in quanto rientra nell'ambito delle attività dell'Unione Europea e che quindi la Commissione Europea ha avviato un'indagine preliminare sui vari aspetti del problema della carenza idrica del territorio di Trapani ed Erice. La lettera si conclude con l'informazione che sarò tenuto al corrente degli sviluppi della questione da me sollevata.
Devo dire che la cosa mi ha sopreso alquanto e che mi ha dato una certa fiducia nelle istituzioni europee. Fiducia che era totalmente sparita nei confronti delle istituzioni italiane.
Infatti, noi in Italia siamo abituati a raccogliere centinaia di migliaia di firme (il caso più eclatante sono le 350.000 firme raccolte da Beppe Grillo in un solo giorno per l'iniziativa di legge popolare. Mai discussa dal nostro parlamento) in una prassi diventata ormai inutile dal punto di vista pratico perchè difficilmente riesce ad innescare un'azione amministrativa.
In Italia si deve fare intervenire la magistratura per riuscire a vedere un pò di giustizia perchè la politica, impegnata ad autoreferenziarsi e ad ingozzarsi del frutto del sudore della fronte dei cittadini, è incapace di amministrare la giustizia in quanto, essa stessa, per prima ingiusta.
Qui invece, una firma sola, è riuscita a far mettere in moto tutta la Commissione Europea che ha analizzato la questione nel merito, ricevendola, accettandola e mobilitandosi.
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E se una "petizione" monografa ha movimentato tali istituzioni, vi immaginate che bomba sarà la nostra denuncia alla Commissione Europea che è attentamente documentata e ricca di allegati ed informazioni?
In settimana spero che invieremo la denuncia alla commissione che per motivi "burocratici" e tecnici, ancora non è stata inviata ma ormai dovrebbe essere pronta, rilegata e fotocopiata.
Una volta spedita quella la denuncia potebbe essere veramente la chiave di volta per risolvere definitivamente la questione idrica nella provincia di Trapani.
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