SPAZZATURA PER PREVENIRE L'EROSIONE

news inserita il 05/03/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO

In un precedente articolo si parlava delle alghe di Marausa Lido come motivo di deterioramento della qualità del luogo soprattutto in quella che può essere considerata un'eventule chiave turistica.

Una circolare regionale infatti prevede che le alghe morte, una volta rimosse durante la stagione estiva, debbano essere ripristinate durante l'inverno.

Per prima cosa vorrei fare notare l'illogicità di tale operazione sotto diversi punti di vista.

Intanto da punto di vista economico questa operazione è costata sicuramente più di 15.000 euro di cui 8.000 solo per affittare il terreno dove mettere le alghe durante l'estate.
Con 15.000 euro si poteva organizzare (per esempio) un bel festival musicale ed attirare turisti ed artisti da tutta la Sicilia e fare girare un pò di economia.

Poi dal punto di vista pratico quest'operazione non ha senso visto che le alghe, eventualmente, proteggerebbero la costa se lasciate intoccate e quindi compatte.
Infatti la "banquette" compatta è una sorta di muraglia naturale all'erosione delle onde (viene erosa infatti la banquette invece che il litorale).

Ma se la banquette viene sbriciolata da una ruspa, portata a millemilioni di miglia di distanza dall'acqua di mare, fatta essiccare e poi "cosparsa" dopo 3 mesi sulla spiaggia l'operazione non ha più senso.

Infine, dal punto di vista igienico e del decoro urbano, questa operazione è un parto malato di menti poco funzionanti.
Infatti, queste alghe sbriciolate e cosparse sul litorale, al primo refolo di vento volano via (di fatto vanificando la presunta operazione anti-erosione) finendo in giro per le zone limitrofofe.
Se, contemporaneamente piove, ecco che si crea un impasto di terra, acqua ed alghe in tutto il territorio circostante che successivamente avrà un ulteriore costo per essere ripulito.

Questo se mai qualcuno si prendesse la briga di ripulire. Nella realtà dei fatti questi fango a base di alghe rimane incrostrato nel paese degradando ancora di più l'area.

Senza contare che, fino a pochi anni fa la posidonia morta (le alghe) finiva in discarica a significare che si tratta a tutti gli effetti di spazzatura.

Se, il fine dovrebbe giustificare i mezzi, a questo punto, provocatoriamente potrei dire "Perchè non usare direttamente i sacchetti di spazzatura per combattere l'erosione?"

In posti più "civili" hanno già capito come risolvere il problema dell'erosione costiera nelle località di mare.

Infatti in Lazio il problema dell'erosione nelle località turistiche si combatte, non mettendo spazzatura sul litorale ma attraverso il ripascimento degli stessi (ovvero si prende la sabbia dal largo e la si riposiziona sulla spiaggia).
Un metodo costoso ma sicuramente più dignitoso per il decoro della località.

Talmente costoso che infatti adesso la regione Lazio sta pensando ad un progetto «relativo al posizionamento di barriere artificiali integrate con l’ambiente naturale».

Si tratta di scogli frangiflutti che dovrebbero permettere la ricostruzione delle spiagge senza il ricorso agli strumenti usati in passato di riposizionamento della sabbia.

Tempo stimato per la loro realizzazione? 2-3 anni.

Perchè volere è potere.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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