LE ALGHE DI MARAUSA LIDO

news inserita il 24/01/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO

Perchè mi interesso tanto di Marausa Lido?
Tolgo subito il dubbio e l'ipocrisia e rispondo schiettamente: perchè ho la casa lì.

Però mi ritengo un fortunato visto che Marausa Lido è l'unica località balnerare del comune di Trapani.
Comune di Trapani che fonda e fonderà tutte le future iniziative basandosi sul turismo.

E, gioco/forza, ci si vedrà "costretti" ad investire risorse su Marausa Lido (in mancanza di altre località balneari) per rivalutare il paesino ed attirare turisti li.

Ma per rivalutare la località (secondo i miei progetti servirebbe un milioncino di euro che non è neanche una cifra tanto impensabile) bisognerà risolvere tutta una serie di problemi.

Uno di questi è la questione delle alghe.

Di per se il problema delle alghe non è un problema in quanto basterebbe rimuoverle massicciamente durante la stagione primaverile/estiva e successivamente mantenere pulito il litorale (settimanalmente) durante la sola stagione estiva.
In inverno si possono lasciare sedimentare.

Inoltre, la posidonia è un buon bioindicatore.
Significa che se ci sono le famose "praterie" di posidonia, l'acqua è pulita ed il mare è buono.

Ma secondo una di quelle assurde leggi regionali, la posidonia spiaggiata va lasciata dov'è perchè previene l'erosione della costa.
In leggera deroga alla normativa, le località balneari turistiche possono rimuovere la posidonia l'estate e rimetterla a posto in inverno.
Un'operazione assurda che l'anno scorso, fra affitto di terreno e pulizia vera e propria è costata alle casse del comune sicuramente più di 15.000 euro. (8.000 euro solo di affitto del terreno)

il risultato è che alla fine della stagione hanno riportato questa massa organica morta di nuovo sulla spiaggia ovviamente in putrefazione.
Vi lascio immaginare il risultato in termini di odori, pulizia e decoro urbano.

Eppure altre regioni hanno operato diversamente.
Per esempio la regione Puglia (Vendola) hanno fatto di necessità virtù ed hanno ricavato dalla posidonia del fertilizzante agricolo.
In veneto invece hanno riciclato le alghe per creare shoppers ecologici oppure carta riciclata.
Da qualche parte ho letto che si può ricavare biodiesel dalle alghe.

Insomma, non è obbligatorio che tonnellate di alghe vadano in discarica e non è obbligatorio che rimangano a sfregiare le località balneari.

Anzi, proprio perchè da rifiuto diventa materia prima, potrebbe perfino esistere qualche azienda disposta a pagartela un tot alla tonnellata oppure anche solo a rimuoverla gratuitamente.
Ma anche nella peggiore delle ipotesi (rimozione e spedizione a carico del comune), si evitano pur sempre diverse tonnellate di rifiuti che finiscono in discarica e questo, di per sè è già un vantaggio per la collettività.

Inoltre, per prevenire l'erosione della costa ci sono decine di soluzioni: dai costosissimi frangiflutti alle più economiche barriere in legno fino ad arrivare a delle soluzioni intermedie come i moli in pietra ad intervalli regolari.


I comuni siciliani affetti dal problema della posidonia dovrebbero pertanto insistere presso la regione affinchè la legge si cambi e si permetta alle località balneari, come Marausa Lido, di espletare tutto il proprio potenziale turistico per poter creare economia e posti di lavoro in quello che, con la Cina che ci alita sul collo, è forse uno dei pochi settori dove non temiamo concorrenza.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
privacy

powered by First Web - segnalato su www.viveretrapani.it